Sordide menti piangono un passato estinto.
Nell'abbondanza dell'oasi servi e padroni
confondono il loro aspetto, nell'ombra si
giocano ruoli d'un tempo che stenta a morire,
la luce dell'alba riporta la giustizia del sole e
una terra riarsa attende i viaggiatori,
nei loro occhi la meta, nel loro cuore la forza,
nel loro cammino i passi lenti sulla sabbia,
che si separa,si scompone, si richiude senza
conservar traccia di chi è passato, lasciando
sfumare un ricordo che si perde nel tempo.
Gesti, parole, urla, dispersi da un vento sottile
perchè incapaci di raggiungere orecchi distratti,
impegnati a sentire solo il vento e non ciò che
trasporta nel suo vagabondare tra le dune.
L'abisso dei pensieri sempre attende i viaggiatori,
le sue pareti scoscese sono invalicabili quando
vi si cade, a nulla valgono titoli ed onori se non
ad appesantire il bagaglio della risalita.
. . .