Mi hanno regalato un disco " sonido de los inkas "
suoni e canti di un popolo e la sua terra un tempo
grande e generosa, melodie che rapiscono la mente
che presto vola sui fratelli verdi delle basse valli intorno
ai monti del Sole, antiche mura circondano la spianata
dove giovani donne vestite di bianco danzano
leggiadre cinte nei loro nastri colorati, la musica
ispira la danza e la festa, ma nell'anima della sua
struggente melodia si legge la malinconia di chi
ricorda un tempo in cui lo splendore del padre Sole
non era solo un immagine nel cielo, ancora il Condor
veglia su quelle terre cosi vicine al cielo, il vento
spazza l'altopiano, sibila tra le rovine di antiche città
raccontando le storie di un popolo perso in quel vento.
Un popolo dalla grande conoscenza e civiltà dove
i sacerdoti officiavano i riti del Sole conoscendo bene
il valore della Luce dorata, la musica insiste nella sua
malinconia e tra le rovine, gli altari sacrificali ricordano
gli errori di quei sacerdoti che si persero nella loro
pochezza umana, vittime della loro stessa presunzione
che li rese cechi esecutori del male.
Vola alto il Condor ancora a sfidare il vento
il suo triste canto tradisce il pianto del suo cuore
ma anche il mio cuore si stringe nel vederlo volare
solitario alla ricerca di un tempo che poteva essere
ma non fu.
ac