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26 novembre 2008

ac 01.10.01

Sulle strade del tempo percorriamo spazi infiniti
dominati dall'Amore, nulla vi sarà regalato,
dovrete conquistare ogni passo del vostro percorso.

Dovrete crescere, crescere nell'Amore,
conoscere l'Amore, vivere l'Amore,
vivere il vostro tempo con Amore infinito.

La Luce vi sarà guida nell'oscurità del cammino,
la pace sarà la vostra consolazione,
il vento cosmico allevierà la vostra fatica,
non dubitate, percorrete la via,
non temete la trasformazione,
in essa alberga la crescita,
non temete l'Amore in lui è la vita.

Se perdete l'Amore perderete voi stessi,
siete fatti di Amore, e per Amore vivete.

. . .


19 novembre 2008

ac 18.08.03


Le genti verranno, di là dal deserto,
la piccola fiamma accesa nella notte
indicherà il cammino a chi vorrà raggiungerla.

Non chiudere ancora le porte del tempio
la lucerna và mantenuta accesa e visibile.
Lungo è il cammino tra le sabbie
roventi
nel giorno, e il freddo della notte
ma grande è
il conforto nel sapere che
le porte resteranno
aperte
per tutti coloro che vorranno varcarle.


La Grande Madre attende i sui figli
non ne
rifiuterà nessuno
tra quelli che sapranno tornare a casa

Molte sono le strade che si
possono percorrere
nel deserto
ma è sempre una la Casa a cui portano,

che nessuno possa mai perdersi nel deserto...

ma questo dipende dalla volontà del viandante

. . .

16 novembre 2008

ac 16.11.08


I dardi dell'ingordigia solcano il cielo di questo pianeta

trafiggono il cuore degli uomini che a loro si abbandonano
il tempo è testimone di eventi già vissuti che si ripetono
nel sordo sentire dell'essere umano, passi inconsulti
sul cammino di scelte autodistruttive senza appello.

La via che costruisce l'antitesi del dolore sul cammino
dell'Amore è percorsa dall'uomo, distratto dalla sua
stessa pochezza materiale elevata agli onori degli altari.

Non si può trovar riscontro nella corruttibilità della materia,
il tempo la corrode e nulla resterà a testimoniare la sua
esistenza, impermanente e illusoria nel deserto del tempo.

Le genti continuano a vagare in quel deserto, compiono
ampi e inutili giri concentrici rendendosi prigionieri delle
loro stesse catene sempre più pesanti e difficili da
trascinare nella ricerca di un oasi ristoratrice.

Il Padre Sole è grande fonte di Vita ma nell'aridità
di quel
deserto diventa dispensatore di morte

Nell'immenso
dolore del vedere i Suoi figli
perdersi in strade che non
portano
allo splendore della Sua Luce


. . .


09 novembre 2008

ac 04.05.03


In molti vennero
nel loro cuore scorreva l'ardore di grandi ideali,
la vita seppero donare per difenderli
nelle loro battaglie mai prevalse l'odio
ma il senso del Giusto e della Fedeltà.
Nel Nome del Maestro percorsero la Via
fino all'estremo, giudicati da chi
ergendosi a giudice
non aveva alcun titolo per farlo.
Il tempo, il fuoco e la morte non possono
distruggere i legami dell' Amore
ancora il Nome del Maestro scorre
nei loro cuori come fonte inesauribile
alimenta il soffio della vita sulle strade del tempo.
Ancora quell'alito chiama a raccolta i Fratelli
ancora chiede loro di essere presenti
a se stessi e ai loro valori, quei valori
scritti nel cuore con i caratteri di
una fede che non conosce confini di sorta
e nell'umanità vede il campo della loro opera.
Il mentitore mai cessa la sua opera
i guardiani non possono distrarsi
non possono permettergli di prevalere
nelle file della Luce qualcuno ancora si attarderà
ma l'opera va compiuta.

. . .

06 novembre 2008

Vangelo di Tommaso


Vangelo di Tommaso

114.

Simon Pietro disse loro :
Maria deve andare via da noi !
Perchè le femmine non sono degne della vita.

Gesù disse:
Ecco io la guiderò in modo da farne un maschio
affinchè ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi.
Poichè ogni femmina che si fa maschio
entrerà nel Regno dei cieli

. . .

03 novembre 2008

l'uomo, la somma delle sue azioni

digito ergo sum ha detto...

"è vero solo ciò che conta. e conta che, anche se fai
1000 buone azioni, tutte vengono cancellate da un
solo errore.la memoria dell'uomo è molto volatile.
non è per forza vero che un uomo sia la somma delle
sue azioni. potrebbe all'improvviso essere solo
l'ultima azione che ha compiuto."


Credo che meriti un approfondimento
maggiore della risposta data.


Ad ogni "azione corrisponde una reazione" ma quando si
agisce verso gli altri
, interviene anche la variabile del loro
libero arbitrio e la reazione perde l'uniformità
e la logica
che una legge fisica potrebbe dargli.

La mente è duale e materiale quindi ragiona per
contrapposizioni, in una sorta di
dare/avere non
comprende, a livello di istinto, che una sua azione abbia
un effetto
diverso da quello che i "suoi schemi" materiali
prevedono.

Nella linea " anima-intelletto-mente ", l'intelletto è
il mediatore tra la realtà materiale e
quella spirituale,
a lui il compito di superare la limitazione della mente e
trasmettere
le esigenze dell'anima, solo che nel corso
dei secoli l'essere umano ha invertito
questa linea che è
diventata "mente-intelletto-anima"
squilibrando totalmente
l'interezza dell'essere che si trova
proiettato in una realtà limitata nel tempo della
densità della
materia stessa e non ha più, naturalmente, i riferimenti che
gli
permetterebbero di superare questa limitazione.
Solo l'anima o essenza è il passeggero che prosegue il viaggio
e a lui restano
, sempre e comunque, i frutti delle azioni
compiute in un corpo, a lui e solo a lui resta il giudizio delle

sue azioni che utilizzerà per la costruzione delle successive
esperienze fino
al completamento del suo percorso evolutivo.
L'uomo nell'interezza del suo essere è sempre la somma e la
costruzione delle sue azioni.

Nell'antico Egitto, Anubi pesa il cuore del defunto prima di
lasciarlo passare e
solo quando lo troverà leggero come
una piuma gli permetterà di farlo, non gli
chiede come ha
raggiunto quel risultato ma valuta il reale peso dell'essenza,

allo stesso modo Gesù disse che è difficile che un "ricco"
entri in paradiso,
individuando nella ricchezza materiale
anche il gravane di attaccamenti ed
egoismi che pesano
sul cuore, anima o essenza.

"Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio"
non facciamo
l'errore madornale di confondere il giudizio
degli uomini con quello Divino,
l'uomo/mente per sua natura
sarà sempre limitato nella visione dell'aspetto "
Universale
del Giusto" evolutivo, nella parabola del Figliol Prodigo,
il Padre
non chiede al figlio come a speso il tempo e le
risorse dalla sua partenza o
quale strada abbia percorso per
tornare a casa, semplicemente lo accoglie
e lo festeggia
perché ha saputo scegliere, mettersi in gioco, maturare
attraverso le
difficoltà di un lungo cammino e tornare,
con la consapevolezza della sua
appartenenza in quella
che era la sua origine di partenza.


02 novembre 2008

antiche parole


La religione della non violenza non si rivolge solo ai saggi e ai santi, ma anche alla gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito dorme nel bruto che non conosce altra legge se non quella del più forte. La dignità dell'uomo esige la resa a una legge superiore, alla forza dello spirito.


Mohandas Karamchand Gandhi

<§>

Non è per nascita che si è paria,
non è per nascita che si è santi.
Solo per le proprie azioni si diventa paria,
solo per le proprie azioni si diventa santi.


Sutta Nipâta, 136


<§>

Di fronte alla realtà del risveglio non c'è né io né altro, non c'è dualità, nessuna divisione vuota d'identità e nemmeno vuota né non vuota, non c'è affatto alcun io percettore. Eh Ma! Finché lo yogi della montagna non ha ben realizzato di prima mano il significato di tutto questo, non dovrebbe sottovalutare la causa e l'effetto!

Milarepa


<§>