10-2-23
Nel rimanere prigionieri delle nostre aspettative si trova tutto il disagio e l'insofferenza del vivere in questo mondo, non si può lasciare alla mente materiale la guida delle azioni, vanno ispirate dall'intelletto e non dal facchino in servizio ma distratto dalla cura dei bagagli, pesanti ancore dell'attaccamento.
L'intelletto deve essere il vero conduttore, quell'intelletto che agisce sul sentire, sui valori e non sulle convenienze momentanee, la mente è uno strumento perfetto per la gestione spicciola, pratica, costruita e progettata per questo difficilmente riesce ad uscire dal suo lavoro se gli diamo spazi che non gli competono non sarà in grado di gestirli o almeno lo farà così come è capace di farlo.
La realtà materiale nasce come una scuola evolutiva e non un parco giochi, siamo qui per vivere e comprendere il nostro essere, in teoria eterno ma si può anche perdere questa prerogativa, è questo che la mente di natura temporanea non riesce a comprendere nella sua interezza anche perchè lei finisce davvero con la fine del corpo, è l'essenza a proseguire il cammino ispirando di volta in volta l'intelletto della vita in corso.
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