COMMENTI
27 gennaio 2008
L'insegnamento del Maestro
prenda la sua croce e mi segua
Quanta forza e quanta verità in queste poche parole
forse una delle immagini più potenti dell'insegnamento
del Maestro Gesù, in Lui il Verbo si è incarnato e
l'energia Cristica ha liberato tutta la sua forza di Luce.
"Colui che vuole seguirmi" nel totale rispetto del libero
arbitrio,nessuno obbliga nessuno, non c'è prevaricazione,
solo Amore e volontà individuale dettata da libera scelta.
"neghi se stesso" abbandoni la sua fragile parte umana
neghi l'aspetto egoico e materiale che lo lega a questa
illusoria realtà materiale che non è parte della sua essenza
ma è solo un terreno di esperienza per l'essenza stessa
dell'Uomo.
"prenda la sua croce " raccolga la somma dei
dolori che lui stesso ha creato nel suo peregrinare, spesso
disattento, sulle strade di questo mondo, non c'è dolore
da ricostruire, semplicemente accettare e farsi carico di
quanto abbiamo messo sul nostro cammino.
"e mi segua" la Via è tracciata,
non dall'uomo ma dalla Verità, ognuno può percorrerla nella
consapevolezza di essere l'artefice di se stesso, senza la
necessità di guide che indichino un cammino rituale legato
ad interessi personali.
Il vero Mestro è colui che viene a cercare Uomini liberi,
liberi di scegliere, non viene a creare degli schiavi che,
ancora una volta si perderanno neglli inganni della mente
e dell'illusione della materia.
ac
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26 gennaio 2008
Ancora traditi
Ancora traditi, ancora una volta traditi da chi presenta
se stesso come l'unico custode della verità nel mondo.
Questo pensiero squarcia ancora terribilmente le nostre
menti in questo frangente doloroso, le immagini sono
impresse negli occhi dei superstiti, forse è solo un
pensiero legato a vecchi dolori e non corrispode a verità,
ma in questo ritorno di ciò che resta di grandi uomini che
percorrono queste verdi colline in difesa della loro libertà,
non è possibile slegarsi da quelle immagini terribili.
Uomini feriti nel corpo e distrutti nell'anima, uomini che
percorrono gli antichi sentieri dei padri dove vecchie pietre
di ruderi silenziosi sotto la pioggia assistono impassibili
allo svolgersi di mille battaglie.
La pioggia scorre sul mio volto e si confonde con le mie
lacrime, mentre seduto su queste pietre resto nel dolore
dell'impotenza di chi ha partecipato ed ora assiste ancora
una volta alla sconfitta in questa interminabile lotta.
Ancora gli eventi hanno ferito i loro grandi cuori che mai
cessano di battere per il giusto diritto dell'uomo di crescere
libero sul suolo della madre che lo ha genertato,
l'erica tornerà presto a fiorire in questi luoghi accarezando
lo spirito di chi non ha temuto di dar la vita perchè gli
altri dopo di lui potessero esercitare questo diritto.
Un sentimento che mai cambia e quando un nuovo cuore
tornerà a battere nel corpo di quegli uomini saranno ancora
sugli spalti del Padre a chiedere e difendere il giusto.
Avvolti nei bianchi mantelli percorrono il tempo
attraversano impavidi il lunghi cicli della vita
non per loro seguono il corso delle candide stelle.
L'Amore gonfia le vele dei loro vascelli e li porta sempre
dove una vita che sembra non appartenergli, richiede.
Il cuore, a volte, si strugge di malinconia e la solitudine
si fà più pressante ma è solo un lazzo della mente che
si perde in umane passioni incapaci si scalfire la certezza
di un cammino senza principio e senza fine.
ac
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20 gennaio 2008
La parola
Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra;
non sono venuto a portare pace, ma una spada.
Matteo 10:34
in netto contrasto con la sua immagine di Amore assoluto.
Se ragioniamo sul contesto storico del tempo vediamo una persona
che è completamente al di fuori dei rigidi schemi di allora ma non
propone una guerra, almeno non fisica, sposta la guerra sul piano
interiore dove la Sacra Spada diventa strumento di giustizia che
non è nelle mani dell'uomo ma appartiene alle regole evolutive del
cosmo intero.
In effetti non si tratta di punizione, ma il senso di giustizia Divina è
la garanzia dell'applicazione di quelle regole nei confronti di tutti,
nessuno escluso, nelle mani dell'uomo il libero arbitrio, la scelta,
nell'ambito di quelle regole.
L'uomo ha costruito e l'uomo distruggerà tutto ciò che nel suo cieco
egoismo ha eletto a modello e sistema di vita, non esiste ritorsione
ma ritorno di quanto prodotto, nelle mani dell'uomo il mezzo,
l'opportunità di conoscenza e di crescita, nelle parole del Cristo
l'Insegnamento per percorrere la Via.
Il Verbo ha dato corpo all'insegnamento ma l'uso che l'uomo ha fatto
di quelle parole ha distorto ciò che era in origine, ancora una volta
ha permesso alla sua cecità di oscurargli la mente, se ora brancola
nel buio non può che accusare se stesso della sua distrazione e del
tempo sprecato nel rincorrere i falsi miti che la materia propone
in antitesi al cammino dello spirito.
Ed ecco che la Spada diventa strumento di cambiamento interiore,
simbolica croce e strumento di guerra apre la battaglia con se stessi
e il proprio ego, affinche lo si possa distruggere e ricostruire nel
contesto Divino, sede della sua Origine e Natura perchè questa
è la sua matrice.
ac
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Anthony Elenjimittam

Sorella ....... , Natale per me significa la nascita della Coscienza Cristica nella profondità della nostra mente, e non certamente un carnevale, come purtroppo si è ridotto il compleanno di Gesù Maestro. Il santo Natale ci fornisce una occasione annuale per studiare e meditare da vicino la grande vita ed il messaggio di Cristo, il santo vangelo del superamento del nostro egoismo e la realizzazione della nostra vera identità come figli di Dio, come raggi del Sole dei soli. Tutte le nostre sofferenze e miserie scaturiscono da questo egoismo illusorio che ci fa identificare con il nostro nome e forma, che ci limita, ci congela, ci imprigiona. Infatti la venuta di Cristo - il Natale - è inconcepibile senza la sua crocifissione e resurrezione che significa l'annientamento del nostro egoismo e la conseguente vita impersonale che ci fa vibrare all'unisono con la vita divina, riconquistando il paradiso perduto.
Il tiro di fune dentro ciascuno di noi è tra i sensi che ci portano verso gli oggetti dei sensi, una vita estroversa che ci getta nel mondo delle illusioni, e la luce dell'intelligenza, un raggio del Logos, il verbo divino, che fu incarnato in Gesù. L'esperienza giornaliera nostra conferma la verità dell’adagio cristiano: "Per crucem ad lucem", che significa "alla luce per la croce". In linguaggio pratico, esperimentale, questa verità incontestabile viene espressa in altri termini in Europa, ed è l'altro detto Latino: "per ardua ad astra", che significa: "alle stelle per la via ardua". Gesù riferisce a questa via crucis quando disse:
"Entrate per la porta stretta, perchè spaziosa è la porta e larga la via che conduce alla perdizione e molti sono quelli che vi si incamminano. Quanto stretta e la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano" (Matteo, VII-13 & 14)esiste un divario tra la professione cristiana e la vita cristiana. Per questo, Mahatma Gandhi, mio maestro, disse "Sono un seguace di Cristo, ma non dei cristiani". Non è paradossale che Gandhi, un Indù, fu il più grande cristiano del ventesimo secolo.
Allora dico a me stesso: Natale per me significa abnegazione e vivere evangelicamente, seguendo la normativa di Cristo che dice: "Colui che vuole seguirmi, neghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".
Vostro fratello: (padre) Anthony Elenjiòittam
(Alias Bhikshu Ishabhodanada)
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13 gennaio 2008
Amma, spiritulità femminile

Amma
Mata Amritanandamayi
“Spiritualità è immobilità della mente, uno stato di silenzio.
È anche rinuncia, ovvero uno stato privo di ego.
L’immobilità è qualcosa che va sperimentata…
Si possono scrivere volumi interi sulla spiritualità, comporre bellissime poesie e cantare inni melodiosi. È possibile parlarne per ore con un linguaggio eloquente e fiorito.
Ma la spiritualità rimarrà ancora sconosciuta finché non farete la vera esperienza della sua bellezza e beatitudine, all'interno di voi”
Amma
Amma dice:
"Lo scopo vero della vita è di avere l'esperienza di ciò che è al di là dell'esistenza fisica."
"Tuttavia, ognuno guarda alla vita in modo diverso. La maggior parte degli esseri umani vede la vita come una lotta costante per la sopravvivenza.
Tali persone credono nella teoria della "Sopravvivenza del più forte (adatto)". Sono soddisfatti del modo di vivere normale - per esempio, avere una casa, un lavoro, un'auto, una moglie, un marito, dei figli e abbastanza denaro per vivere.
Si, queste sono cose importanti, e dobbiamo focalizzarci nella vita di ogni giorno, e nel prenderci cura delle nostre responsabilità e obblighi, piccoli e grandi.
Ma c'è qualcosa in più nella vita, uno scopo più alto, che è quello di conoscere e realizzare chi siamo.
Conoscendo chi siamo, otterremo ogni cosa. Una sensazione di pienezza completa, con assolutamente nient'altro più da ottenere nella vita.
Quella realizzazione renderà la vita perfetta. Per quanto riguarda tutto ciò che abbiamo accumulato o che cerchiamo di acquisire, per la maggior parte della gente la vita è ancora incompleta - come la lettera "C".
Questo vuoto, o mancanza, sarà sempre lì. Soltanto la conoscenza spirituale e la realizzazione del Sé può colmare questo vuoto e unire le due estremità, in questo modo si formerà come la lettera "O".
La conoscenza di 'Quello' soltanto ci aiuterà ad essere ben stabilizzati nel vero centro della vita.
La spiritualità non è fede cieca, è l'ideale che elimina il buio. E' il principio che ci insegna ad affrontare ogni circostanza avversa od ostacolo con un sorriso. La spiritualità è insegnamento
per la mente."
Un giorno chiesero ad Amma: "Perché si dovrebbe seguire il sentiero spirituale?"
Amma rispose: "Ciò è come se il seme chiedesse: 'Perché dovrei andare sottoterra,
germogliare e crescere verso l'alto?'. "
Brano estratto dal libro: "Dal cuore di Amma".
08 gennaio 2008
Vita, uno spazio tra nascita e morte
Quando un'anima chiede di scendere sul piano materiale
per condurre e costruire la sua esperienza individuale,
ci sono due eventi che non può assolutamente rifiutare,
la nascita e la morte, due eventi inscindibili, come la dualità
del piano materiale, dove una componente non può esistere
senza l'altra, ma che insieme danno origine alla vita.
Nella cultura cattolica attuale ci hanno addestrato a pensare
ad un'unica esperienza di vita nel mondo materiale dove
un Dio bizzoso dispensa fortune e disgrazie a seconda degli
errori d'interpretazione che si possono compiere lungo il percorso.
Ma se pensiamo ad un Disegno Creatore che ha generato
l'Universo intero con tanta precisione, con regole perfette ed
immutabili che lo governano viene difficile credere che
nei confronti della sua creatura più evoluta tra materia e spirito,
"l'Uomo" vada contro le sue stesse regole evolutive.
La materia densa segue un tempo lineare ed in questo tempo
è corruttibile, si trasforma ed evolve, è un processo fisico di
cambiamento continuo nel quale l'anima, non sarebbe in grado
di percorrere ogni forma di esperienza nel tempo di una sola vita,
il corpo è il suo veicolo esperienziale e come ogni veicolo deve
essere adatto a percorrere quel tipo di percorso, man mano che
l'anima costruisce la sua coscienza individuale abbisogna di un
corpo adatto allo scopo, motivo per cui lo abbandona quando
non è più all'altezza del suo cammino spirituale.
La mente deve fare un grande sforzo di volontà e condurre una
ricerca approfondita attraverso esperienze spesso dolorose per
avvicinarasi alla possibilità di assimilare questo concetto,
in quanto la mente vive il tempo lineare della materia
e malrecepisce tutto ciò che ne è fuori.
Comprendere la logica e la natura degli eventi aiuta a superarli
con meno difficoltà e dolore, che sono parte delle paure e degli
schemi mentali che noi stessi abbiamo costruito nel cosrso della
nostra vita, la mente di un bambino scevra da vincoli non teme
nulla di tutto ciò.
ac
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03 gennaio 2008
23 dicembre 2007
del Solstizio
Un passo dopo l'altro, il vindante percorre la via
nel suo pergrinare incontra gli spettri delle sue paure
li affronta e a volte perde, cade rovinosamente
sui sassi che nel tempo ha lasciato sul suo cammino.
Le immagini che lo specchio della vita, impietoso riflette
lo portano al desiderio di perdersi su strade pù facili.
Nel tempo che l'anima determina, ciò che appare facile
si rivela lungo e costoso, le energie si disperdono
in mille rivoli che allontanano l'anima sul sentiero di casa.
Il sentiero che riporta al Padre spaventa la piccola mente
incapace di comprendere un piano che sembra non appartenergli.
Il guerriero accetta la battaglia con se stesso, sà che la sconfitta
può esser parte di questo gioco che si perde nell'infinto,
aver vinto su se stessi, come diceva Francesco " è perfetta letizia"
c'è sempre possibilità inciampare e cadere, il bambino quando
impara a camminare spesso cade, ma pronto si rialza e riprende
la sfida con le sue gambe, vinta la quale saprà correre.
L'Uomo troppo spesso rinuncia a questa sfida, troppo spesso
condiziona se stesso impedendosi di essere libero di scegliere
quando gli eventi della vita suggeriscono il cammino,
trova sempre il modo di giustificarsi perdendo il significato
del suo cammino sul suolo di Madre Terra.
Una Madre che da sempre cerca di educare i suoi figli,
anche quando quei figli perdono ogni rispetto nei suoi confronti,
da sempre segue i cicli della sua natura per permettere,
a Lei stessa e a chi la percorre, di crescere ed evolvere.
Ogni giorno rinasce, con l'aiuto e la luce di Padre Sole,
così anche l'uomo può essere l'artefice di se stesso,
rinascere nella Luce del giorno, ogni giorno, ogni momento,
non ha alcun valore il momento precedente, ormai,
è fuggito lontano, ma come ad un'ancora gli permettiamo
di tenerci legati a quella riva della quale non conosceremo mai
l'immenso mare che la bagna.
Che ognuno possa rinascere da se stesso, dai suoi errori,
dalle sue paure, dai vincoli che egli stesso ha costruito,
che ognuno possa abbattere il muro che lo tiene fermo
in quel girdino, apparentemente bello, ma fatto prigione.
Il Sole inizia nuovamente la corsa verso l'apice dello splendore
che ognuno scelga con forza e determinazione di seguirlo
i suoi venti daran forza alle vele di chi abbandona la riva
per navigare nei meravigliosi e infiniti mari Cosmici.
ac 23.12.07
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10 dicembre 2007
Pensiero del giorno
La persona che è schiava della mente
non troverà pace o felicità nella vita.
Il corpo è una dimora progettata dalla mente per la sua gioia;
alcuni sprecano la vita esaurendo la loro energia nell’accudirlo;
altri, ripetendo distrattamente gli esercizi spirituali,
aumentano il loro attaccamento e li riducono a rituali vuoti.
Il saggio controlla la mente e purifica il cuore
riempiendolo di pensieri buoni.
Sathya Sai Baba
da:
Il Pensiero del giorno di Prashanti Nilayam
10 dicembre 2007
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08 dicembre 2007
ac 6.12.07
Un vento freddo sferza le fronde degli alberi
che sembrano allungarsi per ghermire chi
al buio si affida per compiere il suo viaggio.
Viandanti distratti e male equipaggiati che han
trascurato di comporre un bagaglio adeguato
al proposito di attraversare indenni l'oscura selva.
Il vento invita con voce suadente ma in molti
si perdono nei suoi giochi tra gli alberi che sà
trasformare in forme allettanti e disponibili
radicate in modo profondo al terreno,
un terreno che non gli permetterà mai di volare.
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04 dicembre 2007
non la conoscevo...ma ho pianto
Album: La Neve, Il Cielo, L'immenso
Year: 2005
Title: Voglio Te
Voglio te, occhi d'amore, anima chiara,
perchè sei tornato indietro e hai preso il mio cuore.
Senza paura mi hai fatto male per cercare in me la verità
attraverso antiche piaghe di mille anni fa.
Acqua chiara per me la tua fonte trasparente darà,
acqua chiara per te che hai vestito a nuovo l'anima mia,
io voglio te perchè non sei andato via,
perchè tenendomi per mano sei cresciuto insieme a me...
acqua chiara, voglio te...
...per cercare in me la verità hai riaperto le ferite di mille anni fa...
Acqua chiara per me la tua fonte trasparente darà,
acqua chiara per te che hai vestito a nuovo l'anima mia,
io voglio te perchè non sei andato via
perchè tenendomi per mano sei cresciuto insieme a me...
acqua chiara,voglio te,te...voglio te...voglio te...
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03 dicembre 2007
La dualità crea conflitto
(di Jiddu Ksrishnamurti)
Qualsiasi conflitto, che sia fisico, psicologico o intellettuale,
è uno spreco di energia.
E' straordinariamente difficile rendersene conto e liberarsi da
ogni conflitto, perché quasi tutti noi siamo stati educati a lottare,
a fare sforzi.
Questa è la prima cosa che ci insegnano a scuola: fare sforzi.
Così continuiamo a lottare e a sforzarci per tutta la vita.
Per essere buoni è necessario lottare; bisogna combattere il male,
bisogna essere capaci di resistere, di controllarsi.
Così, in qualsiasi campo, da quello dell'educazione a quello
sociologico o religioso, agli esseri umani si insegna a lottare.
Vi dicono che per trovare Dio dovete lavorare, dovete sottoporvi a una
disciplina, dovete praticare degli esercizi, dovete torturare la vostra
anima, tormentare la vostra mente e il vostro corpo; dovete rifiutare,
reprimere; non dovete guardare certe cose; dovete lottare,
lottare sempre per ottenere qualcosa al cosiddetto livello spirituale,
che in realtà non è affatto spirituale!
Così nella società ognuno si preoccupa solo di se stesso e
della propria famiglia .
... In qualunque direzione ci muoviamo, noi non facciamo altro
che sprecare energia.
E questo spreco di energia è fondamentalmente conflitto: un
conflitto tra quello che "devo" o "dovrei" fare e quello che
"non devo" o "non dovrei" fare.
Quando si è creata una dualità, il conflitto diventa inevitabile.
Allora bisogna capire la dualità, come si produce e come funziona.
E' evidente che ci sono l'uomo e la donna, il rosso e il verde,
la luce e il buio, l'alto e il basso; questi sono fatti.
Ma è quando facciamo uno sforzo per separare
l'idea dal fatto che sprechiamo energia.
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01 dicembre 2007
Acquachiara 17.11.2007
la Grande Madre piange i suoi figli,
28 novembre 2007
da acquachiara
attraversano impavidi il lunghi cicli della vita
non per loro seguono il corso delle candide stelle.
L'amore gonfia le vele dei loro vascelli e li porta sempre
dove una vita che sembra non appartenergli, richiede.
Il cuore, a volte, si strugge di malinconia e la solitudine
si fà più pressante ma è solo un lazzo della mente che
si perde in umane passioni incapaci si scalfire la certezza
di un cammino senza principio e senza fine.
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