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05 febbraio 2009

l’Agenda di Mère


Mira Alfassa - La Mère


Agenda di Mère - Libro quarto

3 agosto 1963

La Materia fisica, la sostanza fisica, questa coscienza assolutamente elementare insita nella sostanza fisica, è stata cosa maltrattata (fin da quando l’uomo esiste sulla terra, suppongo, dato che prima non aveva probabilmente abbastanza coscienza di sé per accorgersi di un simile maltrattamento: la Materia non era abbastanza cosciente, suppongo, da poter distinguere fra stato normale di pace e condizioni sfavorevoli; comunque è da un bel pezzo che va avanti in questo modo), ma così maltrattata che le è davvero difficile credere che possa andare altrimenti. E soprattutto un’aspirazione: l’aspirazione a una pace LUMINOSA, a qualcosa di ben diverso dalla pace oscura dell’Incoscienza (che la Materia non ama, non so se l’abbia mai amata, comunque non l’ama più). Aspira a una pace luminosa; non a una coscienza piena di cose, no: semplicemente a una coscienza di pace, piena di pace, di tranquillità, di luce — ecco quello che vuole. E al tempo stesso ha una certa difficoltà a credere che sia possibile. L’esperienza che ho è questa: [la coscienza nella sostanza fisica] ha sperimentato molto concretamente e tangibilmente l’intervento del Potere supremo, della Luce suprema e della Bontà suprema — e ogni volta prova un nuovo senso di meraviglia — e in questo senso di meraviglia vedo qualcosa come: «Ma davvero è possibile?».

Sai, mi fa l’effetto di un cane tanto bastonato che si aspetta soltanto altre bastonate.

E’ triste. — Eppure le prove si accumulano. Se la fede e la fiducia potessero radicarsi in modo stabile la difficoltà probabilmente sarebbe superata.

(silenzio)


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note:

l’Agenda di Mère

1951 -- 1973

13 volumi, 6.000 pagine:
nell’arco di due decenni, in un linguaggio discorsivo
che usa vecchie parole (ma a volte nuovissime)
per esprimere minimi, vertiginosi mutamenti,
la viva voce di Mère racconta a Satprem, il suo testimone,
una miriade di esperienze, un’esplorazione nella coscienza
delle cellule del corpo.
Assistiamo così alla scoperta di una mente cellulare
capace di ri-formare la condizione della materia
umana e le leggi della specie:
come un tempo i primi balbettii della mente pensante
avevano trasformato le condizioni di una specie antropoide.
Un documento di evoluzione sperimentale,
un interrogativo sul nostro futuro:
dobbiamo rassegnarci all’angusta condizione umana
che ovunque va facendosi sempre più invivibile,
oppure può esserci un modo di vivere l’impensabile,
di passare a una “prossima specie”?
Non siamo alla fine di una civiltà, ma alla fine di un
ciclo evolutivo, ha detto Sri Aurobindo.
"Il vero problema del nostro tempo è forse quello
di trovare in noi ciò che può sopravvivere."


(ndr) Sri Aurobindo ha lasciato il corpo nel 1951

13 gennaio 2008

Amma, spiritulità femminile

Amma
Mata Amritanandamayi

“Spiritualità è immobilità della mente, uno stato di silenzio.
È anche rinuncia, ovvero uno stato privo di ego.
L’immobilità è qualcosa che va sperimentata…
Si possono scrivere volumi interi sulla spiritualità, comporre bellissime poesie e cantare inni melodiosi. È possibile parlarne per ore con un linguaggio eloquente e fiorito.
Ma la spiritualità rimarrà ancora sconosciuta finché non farete la vera esperienza della sua bellezza e beatitudine, all'interno di voi”

Amma


Amma dice:
"Lo scopo vero della vita è di avere l'esperienza di ciò che è al di là dell'esistenza fisica."
"Tuttavia, ognuno guarda alla vita in modo diverso. La maggior parte degli esseri umani vede la vita come una lotta costante per la sopravvivenza.
Tali persone credono nella teoria della "Sopravvivenza del più forte (adatto)". Sono soddisfatti del modo di vivere normale - per esempio, avere una casa, un lavoro, un'auto, una moglie, un marito, dei figli e abbastanza denaro per vivere.
Si, queste sono cose importanti, e dobbiamo focalizzarci nella vita di ogni giorno, e nel prenderci cura delle nostre responsabilità e obblighi, piccoli e grandi.
Ma c'è qualcosa in più nella vita, uno scopo più alto, che è quello di conoscere e realizzare chi siamo.
Conoscendo chi siamo, otterremo ogni cosa. Una sensazione di pienezza completa, con assolutamente nient'altro più da ottenere nella vita.
Quella realizzazione renderà la vita perfetta. Per quanto riguarda tutto ciò che abbiamo accumulato o che cerchiamo di acquisire, per la maggior parte della gente la vita è ancora incompleta - come la lettera "C".
Questo vuoto, o mancanza, sarà sempre lì. Soltanto la conoscenza spirituale e la realizzazione del Sé può colmare questo vuoto e unire le due estremità, in questo modo si formerà come la lettera "O".

La conoscenza di 'Quello' soltanto ci aiuterà ad essere ben stabilizzati nel vero centro della vita.
La spiritualità non è fede cieca, è l'ideale che elimina il buio. E' il principio che ci insegna ad affrontare ogni circostanza avversa od ostacolo con un sorriso. La spiritualità è insegnamento
per la mente."

Un giorno chiesero ad Amma: "Perché si dovrebbe seguire il sentiero spirituale?"

Amma rispose: "Ciò è come se il seme chiedesse: 'Perché dovrei andare sottoterra,
germogliare e crescere verso l'alto?'. "

Brano estratto dal libro: "Dal cuore di Amma".