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21 marzo 2022

arido è il cammino


 

12.02.22

arido è il cammino senza attenzione, il deserto non è tutto uguale, il vento disegna percorsi sottili che solo un occhio attento può vedere e non basta guardare, occorre la voglia di Vedere, di vedere oltre l'inganno della vista.
Nel tempo che non ha età scrivemmo il nostro cammino sulla sabbia dove il vento gioca e spesso lo confonde, vortici e mulinelli disegnano cammini che girano in tondo, ripetitivi e che a nulla servono per uscire dal deserto.
La Via non è indicata, è l'esperienza accumulata nel lungo cammino attraverso il tempo che permetterà di vederla e di percorrerla, nessuno la può indicare e nemmeno insegnare scorciatoie che non esistono, ogni individuo ha il proprio modo di percorrerla, è stato costruito da lui stesso, con le sue scelte ed azioni, un cammino individuale, che altri mai potranno conoscerne lo svolgimento lungo un percorso lastricato di libertà di scelta dell'individuo.
Attraversare il deserto è un viaggio che non può avere bagagli ingombranti o di grande peso, è il viaggiatore attento che li perde strada facendo, mentre quello distratto , li perde , ma torna indietro a riprenderli, quando l'Essenza arriva sul baratro, non deve avere più nulla, così invece di cadere trascinata dai suoi attaccamenti, potrà volare.



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lande desolate della mente


 

Percorrerò le lande desolate della mia mente dove oscure trame vorrebbero giocare senza il mio permesso, ma il tempo del gioco è finito e la guerra torna a percorrere i sentieri dell'uomo, torna a farne un schiavo delle sue stesse allucinazioni tanto forti da far perdere la ragione.
Nella mia mente non gioca nessuno, io non lo permetto

Illuminato di tragica ingordigia percorre la via dell'egoismo sfrenato, calpestando tutto ciò che si mette sulla sua strada, spesso giustificandolo come onore e coraggio di non si sa quale valore.
Ma calpestare chi non può difendersi quale valore può avere, nel prendere a chi non ha non c'è alcun valore, nemmeno quelle che definiamo bestie lo fanno.

La Via oscura, che annebbia la mente di chi gli ha permesso di farlo, sta giungendo al termine se non si disperdono le nebbie che nascondono la Visione corretta della cose, sarà un scelta definitiva e senza ritorno.

Nella mia mente non gioca nessuno, io non lo permetto





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La menzogna


La menzogna serpeggia nei vicoli del mondo e l'uomo non sa vederla, si annebbia la mente nel dialogare con lei, il mentitore abile giocoliere la domina nel suo gioco perverso per ingannare gli uomini.
Non gli è dato di agire direttamente, non può interferire, e allora usa la menzogna per fare in modo che l'uomo disattento, abbagliato da ciò che luccica, scelga la parte sbagliata del cammino ed essendo l'uomo a scegliere ne sarà anche l'unico responsabile, questa è l'opera del mentitore.

Fili sottili, impalpabili, che tessono reti e trappole come la tela del ragno dove si resta impigliati per non aver prestato attenzione a ciò che si prospetta in avanti sul cammino, inciamparsi e cadere è sempre colpa del viandante che non guarda e non del sasso, lui era li anche prima che si arrivasse.
Attenzione e discernimento sono i bagagli del buon viaggiatore, il sentiero è irto di ostacoli, ma anche di suggerimenti per superarli, perchè anche l'Universo non può interferire e lascia le tracce per poter comprendere ciò che lungo la Via va raccolto mentre il mentitore fa di tutto perchè non sia visto.
La materia è duale, se non lo fosse non sarebbe visibile, vedo la Luce perchè conosco il buio e così per tutte le cose che finiscono per essere tutte utili come esattamente tutte inutili e non è un parametro fisso, i due aspetti sempre concorrono a comporre la Vita, e nel momento/situazione può essere buono uno come buono l'altro, sono in funzione di ciò che serve in quel momento, la scelta è sempre individuale però e i risultati andranno nei risolti o negli errori che dovranno essere in pareggio alla fine del percorso.




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pensieri erranti - 6 - fine



pensieri erranti  - 6 -


Scelte ed azioni sono comunque sempre individuali, sono una nostra propaggine che non può essere variata o influenzata da altri, se non siamo noi a permetterlo.

La responsabilità di come si sviluppano cose ed eventi è sempre e solo nostra e siamo anche noi che permettiamo agli altri di interagire, richiesti o no che siano, c'è un detto che recita : “come ti trattano gli altri è un problema loro, ma come tu reagisci è un problema tuo “ in questo concetto c'è tutta l'evidenza di quanto siamo noi a permettere a gli altri di squilibrare la nostra energia, perchè anche il campo emotivo ha comunque un aspetto duale dato che interagisce con la materia, e anche qui siamo sempre noi a dare valori etichette e aspettative ad un terreno che non ha nessuna certezza, perchè l'unica persona di cui veramente possiamo disporre siamo solo noi stessi, allo stesso tempo siamo anche l'unica persona su cui possiamo contare.
Il problema reale sta nella volontà di farlo, di scegliere e di agire ed è anche qui solo e sempre un nostro problema, siamo solo noi che possiamo farne una soluzione o farsi seppellire dal problema, lasciando spazio e potere alle emotività negative.
Se esco di casa senza guardare quando piove, ma sono convinto che è una bella giornata di sole, resterò sicuramente deluso, ma la colpa non della pioggia, così è per tutto, è sempre il nostro pensiero a creare l'aspettativa o l'attaccamento e non l'azione di altri .





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pensieri erranti - 5 -

 


pensieri erranti  - 5 -


In un concetto di equilibrio funzionale di questa dimensione, diventa evidente che ogni leggerezza nell'uso delle nostre energie crea subito un scompenso da qualche parte, dove gli stati emotivi portati all'eccesso sono veri e propri distruttori di equilibrio che poi, se mantenuti nel tempo possono disgregare gran parte del sistema funzionale.

Siamo macchine perfette e per questo anche molto delicate, nate si per attraversare la materia, ma siamo noi che l'abbiamo in uso e di conseguenza ne abbiamo anche la responsabilità di mantenerla efficiente e senza dispersione di energie.
L'energia vitale o vibrazione è un bene prezioso che va mantenuto e ricostituito con costanza perchè ha comunque tempi lunghi e questo purtroppo lo trasforma in un bene ambito in generale, dove non siamo solo noi che possiamo disperderlo ma c'è anche la possibilità che sia rubato con appropriate azioni alle quali però, noi permettiamo di verificarsi, spesso attraverso stati emotivi pesanti che strappano le nostre protezioni naturali, causando appunto la perdita di energia che può essere raccolta da chi ha causato questi strappi.
Un esempio classico è il dirigente mai contento che tiene in colpa costante i sottoposti creando la situazione dove lui sta bene e tutti gli altri che si sentono inadeguati o colpevoli sono scarichi avendo abbassato le difese e permesso che altri se ne approfittassero.
Diventa fondamentale l'integrità del proprio equilibrio emotivo/energetico perchè tecnicamente nessuno, nella nostra energia, può prendere nulla o entrare se non siamo noi a permetterlo.




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pensieri erranti - 4 -

 


pensieri erranti  - 4 -


Nella pratica possiamo dire che la vita è semplice, anche se questo non significa assolutamente facile, il gravame degli schemi mentali e ambientali costruiti all'inizio della Vita creano automatismi di reazione /comportamento non sempre corretti alle necessita del progetto, ma molto difficili da vedere e poi da scardinare per evitare l'inutile ripetizione di errori comportamentali che allontanano dalla linea retta del percorso e ne allungano i tempi a dismisura.
In pratica ci si ritrova a nuotare contro la corrente stabilita, quindi, inutile fatica e impossibilità pratica di arrivare dove stabilito, il tutto con un dispendio spaventoso di energia che diventa poi difficile ricostituire, con tutte le implicazione della mancanza di equilibrio energetico che questo genera.
Siamo esseri energeticamente complessi ed è ancora una necessità funzionale che deve permettere il dialogo corretto tra tutte le frequenze di cui siamo composti, sia nel corpo fisico come in quello dell'involucro energetico che ci appartiene, un meccanismo complesso e delicato dove la possibile malattia fisica nasce sempre dalla mancanza di dialogo/armonia da qualche parte del nostro sistema energetico.
La malattia diventa fisica per necessità, perchè deve essere un allarme percepibile dai sensi fisici che non son in grado di rendersi conto degli eventuali scompensi dell'energia o della comunicazione tra le frequenze, un concetto molto ben conosciuto nelle filosofie orientali ma purtroppo nascosto o non considerato per convenienza nella nostra cultura occidentale, in modo da non permettere all'uomo di essere libero nel suo cammino.




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03 marzo 2022

pensieri erranti - 3 -

 

pensieri erranti   - 3 -


L'Universo è prodigo, non lesina mai su quello che sono le effettive necessità materiali per condurre il proprio progetto d'esperienza evolutiva, ma sicuramente lo fa solo a sostegno della reale attuazione del progetto stesso, questo perchè c'è un principio di non interferenza e rispetto delle scelte, per cui supporta quelle messe nel programma dall'individuo e non quelle prodotte da errori di percorso che da quel programma di fatto escono.
Ancora un grande concetto di supporto/esempio funzionale che però non esce dai canoni del rispetto per la libertà di scelta concessa e del “supremo bene della persona”, cosa che non sempre corrisponde con i parametri che la mente materiale vorrebbe, ma che va a sostenere e supportare le reali necessità del percorso scelto nella nostra individualità di Spirito.
Nell'entrare nella materia si perde il ricordo delle necessità progettuali messe sul percorso e non è un'ingiustizia, è l'opportunità di dare risposte animiche corrette e non viziate da ricordi e convenienze che potrebbero annullare il valore evolutivo della risposta data, dove il possibile ripetersi di scelte errate non crea l'aspetto di passaggio superato, sono i gradini della scala evolutiva e vanno superati uno ad uno per poter giungere in cime, se mi fermo a giocare sempre sullo stesso gradino non ci arriverò mai.

ac 2022




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pensieri erranti - 2 -


pensieri erranti   - 2 -


L'abbandono degli aspetti deleteri dell'ego può essere considerato come la base per una corretta visione degli eventi funzionali della vita stessa, associato all'assenza di giudizio il quadro può essere molto più chiaro di quello proposto da una mente emotiva e offuscata da priorità materiali e appunto egoiche.
Il vero trucco del gioco sta nel riuscire a creare un perfetto equilibrio tra il funzionale e l'emotivo, supportato da sincerità e rispetto, che permetta ai sentimenti di esprimersi in modo armonico, naturale, senza aspettative e relative delusioni.
L'intelletto e non la ragione dovrebbe essere il vero conduttore dei sensi, potenti veicoli d'informazione così come terribili corruttori della mente, la quale essendo preposta alla funzionalità della materia tende a ripetere solo quello che gli ha dato piacere e cercando giustificazioni adatte per poterlo fare.
Non parlo di sacrificio ne di rinuncia alcuna, ma di corretto uso dell'esperienza che ci è stato concesso di vivere, non c'è errore nel desiderio, l'errore sta nel permettere al desiderio di rovinarci la vita e il suo equilibrio per essere realizzato specie se diventa espressione di ingordigia ed egoismo fine a se stesso, non è stupidità, il buon Diogene girava per i mercati dicendo
 “guarda quanta bella roba che non mi serve”

ac 2022




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pensieri erranti - 1 -


pensieri erranti - 1 -


Passò il tempo dello scherzo e venne quello del pianto, l'avvicendarsi dei cicli è perpetuo, gli spazi si ripetono nel consentire a chi li percorre di compiere il suo progetto evolutivo individuale.
L'essere umano fatica a comprendere questo concetto di individuo, dove ognuno è il solo e unico responsabile di se stesso, dove le sue scelte e le conseguenti azioni sono le uniche che determinano il percorso come le situazioni che si creano all'interno di questo percorso.
Il cammino nella materia si svolge in uno spazio dove è possibile interagire con altri viandanti per comporre un terreno comune d'esperienza, ma è una possibilità sperimentale e non un aspetto collettivo di viaggio, all'interno di questa realtà ognuno ha il suo personale di viaggio e non quello di altri, è uno spazio sperimentale dove mettere alla prova il nostro comportamento e comprenderne gli aspetti funzionali nei ritorni che in esso si creano.

Certamente vista in questo modo è un'esposizione asettica e priva di coinvolgimento, ma è la prerogativa funzionale delle componenti energetiche che creano la materia stessa e dentro la quale noi abbiamo chiesto di condurre la nostra esperienza di conoscenza evolutiva.

ac 2022



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