12.02.22
#acquachiaranet.com © 2022
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Nella mia mente non gioca nessuno, io non lo permetto
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La menzogna serpeggia
nei vicoli del mondo e l'uomo non sa vederla, si annebbia la mente
nel dialogare con lei, il mentitore abile giocoliere la domina nel
suo gioco perverso per ingannare gli uomini.
Non gli è dato di
agire direttamente, non può interferire, e allora usa la menzogna
per fare in modo che l'uomo disattento, abbagliato da ciò che
luccica, scelga la parte sbagliata del cammino ed essendo l'uomo a
scegliere ne sarà anche l'unico responsabile, questa è l'opera del
mentitore.
Fili sottili,
impalpabili, che tessono reti e trappole come la tela del ragno dove
si resta impigliati per non aver prestato attenzione a ciò che si
prospetta in avanti sul cammino, inciamparsi e cadere è sempre colpa
del viandante che non guarda e non del sasso, lui era li anche prima
che si arrivasse.
Attenzione e discernimento sono i bagagli del
buon viaggiatore, il sentiero è irto di ostacoli, ma anche di
suggerimenti per superarli, perchè anche l'Universo non può
interferire e lascia le tracce per poter comprendere ciò che lungo
la Via va raccolto mentre il mentitore fa di tutto perchè non sia
visto.
La materia è duale, se non lo fosse non sarebbe visibile,
vedo la Luce perchè conosco il buio e così per tutte le cose che
finiscono per essere tutte utili come esattamente tutte inutili e non
è un parametro fisso, i due aspetti sempre concorrono a comporre la
Vita, e nel momento/situazione può essere buono uno come buono
l'altro, sono in funzione di ciò che serve in quel momento, la
scelta è sempre individuale però e i risultati andranno nei risolti
o negli errori che dovranno essere in pareggio alla fine del
percorso.
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Scelte ed azioni sono comunque sempre individuali, sono una nostra propaggine che non può essere variata o influenzata da altri, se non siamo noi a permetterlo.
La
responsabilità di come si sviluppano cose ed eventi è sempre e solo
nostra e siamo anche noi che permettiamo agli altri di interagire,
richiesti o no che siano, c'è un detto che recita : “come ti
trattano gli altri è un problema loro, ma come tu reagisci è un
problema tuo “ in questo concetto c'è tutta l'evidenza di quanto
siamo noi a permettere a gli altri di squilibrare la nostra energia,
perchè anche il campo emotivo ha comunque un aspetto duale dato che
interagisce con la materia, e anche qui siamo sempre noi a dare
valori etichette e aspettative ad un terreno che non ha nessuna
certezza, perchè l'unica persona di cui veramente possiamo disporre
siamo solo noi stessi, allo stesso tempo siamo anche l'unica persona
su cui possiamo contare.
Il problema reale sta nella volontà di
farlo, di scegliere e di agire ed è anche qui solo e sempre un
nostro problema, siamo solo noi che possiamo farne una soluzione o
farsi seppellire dal problema, lasciando spazio e potere alle
emotività negative.
Se esco di casa senza guardare quando piove,
ma sono convinto che è una bella giornata di sole, resterò
sicuramente deluso, ma la colpa non della pioggia, così è per
tutto, è sempre il nostro pensiero a creare l'aspettativa o
l'attaccamento e non l'azione di altri .
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In
un concetto di equilibrio funzionale di questa dimensione, diventa
evidente che ogni leggerezza nell'uso delle nostre energie crea
subito un scompenso da qualche parte, dove gli stati emotivi portati
all'eccesso sono veri e propri distruttori di equilibrio che poi, se
mantenuti nel tempo possono disgregare gran parte del sistema
funzionale.
Siamo macchine perfette e per questo anche molto
delicate, nate si per attraversare la materia, ma siamo noi che
l'abbiamo in uso e di conseguenza ne abbiamo anche la responsabilità
di mantenerla efficiente e senza dispersione di energie.
L'energia
vitale o vibrazione è un bene prezioso che va mantenuto e
ricostituito con costanza perchè ha comunque tempi lunghi e questo
purtroppo lo trasforma in un bene ambito in generale, dove non siamo
solo noi che possiamo disperderlo ma c'è anche la possibilità che
sia rubato con appropriate azioni alle quali però, noi permettiamo
di verificarsi, spesso attraverso stati emotivi pesanti che strappano
le nostre protezioni naturali, causando appunto la perdita di energia
che può essere raccolta da chi ha causato questi strappi.
Un
esempio classico è il dirigente mai contento che tiene in colpa
costante i sottoposti creando la situazione dove lui sta bene e tutti
gli altri che si sentono inadeguati o colpevoli sono scarichi avendo
abbassato le difese e permesso che altri se ne
approfittassero.
Diventa fondamentale l'integrità del proprio
equilibrio emotivo/energetico perchè tecnicamente nessuno, nella
nostra energia, può prendere nulla o entrare se non siamo noi a
permetterlo.
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