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06 ottobre 2009

Tempi



Il tempo del gioco ci sembra infinito,


come bambini indugiamo

non vorremmo mai smettere

ma quando cala la notte

il gioco si fa guerra e noi

non sappiamo più difenderci ....

ac

-

08 agosto 2009

ac 08.08.09



Viaggiatori del tempo

pellegrini che migrano

di stella in stella

alla ricerca

dei colori dell'Amore


chi l'amore non colse

piange la sua solitudine


ac


10 aprile 2009

assenza

purtroppo ho problemi con il pc
e non so quando riuscirò
a risolverli, leggo
occasionmalmente
da amici ma non posso
partecipare più di tanto
spero di risolvere presto e
vi auguro ogni bene possibile
ac

03 aprile 2009

camminerò nel vento

io camminerò nel vento

verso i monti della Luce
anche l'amico lupo si è
fermato al limite del bosco
sento il suo lamento
nel lasciarmi andare via
ma ...

io camminerò nel vento

il sole brucia la mia pelle
la sabbia la ferisce
la sete mi è compagna
e la fatica cerca di distrarmi
ma ...

io camminerò nel vento

le ombre creano il pianto
intorno a me il dolore
calpesto aguzze pietre
nel buio della notte
ma ...

io camminerò nel vento

camminerò a consumare il tempo
camminerò a consumar la vita
camminerò e camminerò
si ...
io camminerò nel vento



29 marzo 2009

ac 28.03.09


svegliatevi dormienti il tempo
corre veloce sui binari del futuro
non si fermerà ad aspettare chi
incredulo resterà immobile
a guardare il suo passaggio

anime evolute che distratte
camminate nella vita di un corpo
aprite il cuore e guardate la sua
capacità di prevalere sulla mente
lasciate sia esso a condurvi sui
sentieri coperti di petali di rose
che conducono alla Luce del Padre

non è ciò che fai ... ma ciò che Sei
è la vera immagine del tuo cammino
non permettere ad una mente distratta
di deviarne il percorso

hai cercato la tua vita, l'hai voluta
e l'hai voluta in questo tempo
non lasciare ora che il tempo ne faccia
scempio, in molti avrebbero voluto
esser qui e non han potuto
cogli il privilegio e l'opportunità
che l'Universo ti offre.

il Padre attende che i suoi figli
tornino a casa, perchè perdersi
lungo il cammino ?

ac

:::

07 marzo 2009

Rumì


«Vieni, vieni,
chiunque tu sia vieni.
Sei un miscredente, un idolatra, un ateo?
Vieni.
Il nostro non è un luogo di disperazione,
e anche se hai violato cento volte una promessa...
vieni»

Rumì mistico Sufi
(turchia 1207-1273)

28 febbraio 2009

.... Il gioco della vita


Il gioco della vita si perpetua nel tempo


alte nuvole piangono su terreni incolti

il Tempio cede le sue pietre

non c'è più traccia di attenzione sulla Via

una via che si lastrica d'infamia

striduli suoni lacerano il buio del silenzio

lame di luce inseguono un uomo che corre

non ha più meta

rincorre se stesso e non sa più ritrovarsi.

a
...

20 febbraio 2009

non fermarti, attraversa il deserto

Quando attraversi il deserto tutto sembra assurdo e difficile, ci sono occasioni in cui ti sembra che persino Dio ti abbia abbandonato, ma è solo nel fondo del tuo cuore che puoi trovare quella risposta che ti fa capire che non è così.
Ti fa capire che tu sei l'unica persona su cui puoi contare, ma anche la persona più importante per te stesso, e se guardi bene scoprirai che quel deserto lo devi attraversare tutto, perché non c'è altro mezzo per uscirne, molte volte troverai il guardiano della soglia, quel te stesso che sempre cercherà di impedirtelo.
Non sono altri o la vita che non ti permettono di procedere, certo può capitare di imbattersi in carovane che girano in tondo e non escono mai, ma sempre tua è la scelta di farne parte o di delegar loro il tuo cammino, nessuno percorrerà i tuoi passi per te, nessuno subirà l'ingiuria per te, il tempo e la sabbia corrodono le scarpe del viandante, non restare a piedi nudi inutilmente e se la meta pare irraggiungibile tu cammina, è l'unico mezzo che hai per sapere se l'apparenza è reale o è uno dei tanti miraggi che popolano questo luogo.
Ti hai scelto di affrontare questo percorso, non fermarti alla prima oasi, è solo un punto di ristoro in questo lungo cammino, un posto dove passare la notte e comprendere che non c'è solo una distesa infinita di sabbia rovente.
Non è importante sapere cosa c'è alla fine del deserto, ma avere sempre la forza e la fede di camminare per uscirne, passo dopo passo, vita dopo vita, l'anima prende consapevolezza della sua forza e della sua natura.
La frescura della notte è accattivante e dopo ogni notte c'è un nuovo giorno, non fermarti per aspettar la notte, cammina e sarà ancora la notte a ritrovarti lungo il sentiero, e ristorarti dalla calura del tuo faticoso giorno, non cercare gli spiriti della notte e non temerli, lascia che passino e vadano per la loro via, se ti fermi con loro non potrai riposare e il tuo cammino nel nuovo giorno sarà sempre più faticoso e difficile.
Lascia che il vento cancelli il tuo sudore e se trasporta qualche fastidioso granello di sabbia. tu ringrazialo per la frescura che sa donarti, perché la sabbia, senza sudore, cadrà dal tuo viso senza sforzo o fastidio.

ac

05 febbraio 2009

l’Agenda di Mère


Mira Alfassa - La Mère


Agenda di Mère - Libro quarto

3 agosto 1963

La Materia fisica, la sostanza fisica, questa coscienza assolutamente elementare insita nella sostanza fisica, è stata cosa maltrattata (fin da quando l’uomo esiste sulla terra, suppongo, dato che prima non aveva probabilmente abbastanza coscienza di sé per accorgersi di un simile maltrattamento: la Materia non era abbastanza cosciente, suppongo, da poter distinguere fra stato normale di pace e condizioni sfavorevoli; comunque è da un bel pezzo che va avanti in questo modo), ma così maltrattata che le è davvero difficile credere che possa andare altrimenti. E soprattutto un’aspirazione: l’aspirazione a una pace LUMINOSA, a qualcosa di ben diverso dalla pace oscura dell’Incoscienza (che la Materia non ama, non so se l’abbia mai amata, comunque non l’ama più). Aspira a una pace luminosa; non a una coscienza piena di cose, no: semplicemente a una coscienza di pace, piena di pace, di tranquillità, di luce — ecco quello che vuole. E al tempo stesso ha una certa difficoltà a credere che sia possibile. L’esperienza che ho è questa: [la coscienza nella sostanza fisica] ha sperimentato molto concretamente e tangibilmente l’intervento del Potere supremo, della Luce suprema e della Bontà suprema — e ogni volta prova un nuovo senso di meraviglia — e in questo senso di meraviglia vedo qualcosa come: «Ma davvero è possibile?».

Sai, mi fa l’effetto di un cane tanto bastonato che si aspetta soltanto altre bastonate.

E’ triste. — Eppure le prove si accumulano. Se la fede e la fiducia potessero radicarsi in modo stabile la difficoltà probabilmente sarebbe superata.

(silenzio)


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note:

l’Agenda di Mère

1951 -- 1973

13 volumi, 6.000 pagine:
nell’arco di due decenni, in un linguaggio discorsivo
che usa vecchie parole (ma a volte nuovissime)
per esprimere minimi, vertiginosi mutamenti,
la viva voce di Mère racconta a Satprem, il suo testimone,
una miriade di esperienze, un’esplorazione nella coscienza
delle cellule del corpo.
Assistiamo così alla scoperta di una mente cellulare
capace di ri-formare la condizione della materia
umana e le leggi della specie:
come un tempo i primi balbettii della mente pensante
avevano trasformato le condizioni di una specie antropoide.
Un documento di evoluzione sperimentale,
un interrogativo sul nostro futuro:
dobbiamo rassegnarci all’angusta condizione umana
che ovunque va facendosi sempre più invivibile,
oppure può esserci un modo di vivere l’impensabile,
di passare a una “prossima specie”?
Non siamo alla fine di una civiltà, ma alla fine di un
ciclo evolutivo, ha detto Sri Aurobindo.
"Il vero problema del nostro tempo è forse quello
di trovare in noi ciò che può sopravvivere."


(ndr) Sri Aurobindo ha lasciato il corpo nel 1951

31 gennaio 2009

Meccanismi

In questo tempo apparentemente strano assistiamo ad eventi che sembrano non ritrovare riscontro nel passato, o almeno non con l'odierna frequenza.
Il pianeta sta lavorando per la sua evoluzione e questo lo porta ad elevare la sua vibrazione, qualcuno lo definisce "salto dimensionale" in quanto il cambio delle vibrazioni lo porteranno a salire verso una dimensione energeticamente più sottile.
Questo fa pensare che non essendo un automatismo, ma frutto di un lavoro, tutto ciò che vive e popola il pianeta dovrà adeguarsi a sua volta con il proprio lavoro interiore.
Chiaramente non è un obbligo ma una scelta che potrebbe evitare di permanere ancora per altre vite nella vibrazione precedente.
L'eventualità che in molti si attardino sul cammino e rimandino il cambiamento, in funzione della legge di causa/effetto, crea le condizioni che accelerano gli eventi, in quanto la divisione energetica non permetterà per lungo tempo di ritrovare gli interlocutori energetici del nostro cammino personale.
In effetti nel computo temporale dell'anima non cambia nulla, l'anima non vive in funzione del tempo, ma sul piano pratico e materiale resta tutto accelerato dovendo realizzare quello che non potrà essere realizzato nelle future vite ma che il nostro interagire, ha comunque creato in precedenza e deve essere esaurito in questo tempo in cui è ancora possibile relazionarsi sullo stesso piano vibrazionale.
Un meccanismo funzionale relativamente semplice anche se i suoi effetti sono fortemente invasivi nella materia e nell'ambito delle relazioni in generale, comprendere questo aspetto può aiutarci a comprendere meglio ed anche accettare con maggior facilità quanto accade a noi e intorno a noi, considerando che il nostro cambiare interiormente, influisce e cambia anche il nostro ambiente.

ac

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26 gennaio 2009

Aspetti & dispetti di una vita in salita.



Aspetti & dispetti di una vita in salita.


C'è una cosa della quale non sempre teniamo una giusta considerazione, quella che si può definire semplicisticamente "l'opera del maligno"
Generalmente un po in tutte le culture si tende ad identificarlo in una entità definita, senza considerare tutte quelle forme di energia varia che a lui si ispirano, o più semplicemente, portano un segno negativo e si catalizzano per similitudine, creando ambienti energetici dello stesso segno.
Inevitabilmente questo porta un contrasto rilevante verso quelle forze che tendono a dirigersi in senso positivo, fa parte degli equilibri cosmici.
La motivazione di per sé non impedisce di vivere con grande sofferenza la situazione sul piano umano essendo esso per sua natura dualistico.
Pur essendo una forbice divergente, ogni azione che tende ad elevare una direzione inevitabilmente eleva anche l'altra, andando ad alimentare sempre di più un conflitto interno già presente.
Appare chiaro che un meccanismo di questo tipo che va ad innestarsi in una situazione di grande cambiamento e di per sé poco chiara, non può far altro che aumentare il disagio, anche di chi comunque conosce il meccanismo, diventando tragico per chi non lo conosce.
Il caos rischia di esserne la diretta conseguenza a tutto benefìcio di quelle forze catalizzate che si oppongono all'evoluzione dell'essere umano in presenza della quale perderebbero forza e potere, non essendo più alimentate.
Tutto questo deve farci pensare, specie nell'analisi dei nostri momenti di sconforto, non per trovare una giustificazione o un alibi, ma per vedere un'esortazione a non cedere alle lusinghe di chi non vuole vederci procedere sul nostro sentiero, un potente invito a non indietreggiare di un solo passo, il deserto deve essere attraversato tutto, fino alla sua fine, con forza e determinazione. Perdersi in esso significa vagare ancora per molti secoli su questo pianeta, magari anche in tempi di nuovo oscuri.
Prestiamo attenzione ai segnali e alla loro provenienza, senza dimenticare che anche chi ci è più vicino deve comunque percorrere la sua strada nei suoi tempi, e che non possiamo assolutamente escludere che possa allontanarsi da noi per percorrerla.
Questo è il senso, anche se molte cose potrebbero succedere con animosità, dovuta a questa pesante situazione di disagio collettivo.
Questa situazione grava in modo pesante su chi vive di esteriorità e apparenza perché non si rende conto di quale potrebbe essere l'origine di certi disagi e quando si renderà conto di una situazione che si sta sgretolando nelle sue stesse mani avrà grandi difficoltà ad adattarsi ad una situazione che non conosce.
Teniamo sempre accesa la lampada perché molti arriveranno.

ac

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25 gennaio 2009

Fratellanza


Fratellanza


La prima e l'ultima parola della Teosofia e
della Società Teosofica è
"Fratellanza Universale senza distinzioni"
Siamo tutti una sola Vita. Siamo tutti un solo
Amore. Poveri e ricchi,deboli e forti, siamo
tutti una sola umanità, cadiamo e sorgiamo
insieme.
Non crediate che ritraendovi nella vostra casa
felice, tra gli agi delle ricchezze, serrando
le finestre contro il dolore dei disgraziati,
vi potrete assicurare una vita placida e lieta.
Non vi sarà pace fin quando una sola donna,
o un solo uomo, od un bambino vivranno nella
miseria e nell'abiezione. Non vi è che una vita
;ola, nostra e loro ugualmente; e soltanto
quando si lotta per sollevare la miseria umana,
per difendere i deboli e gli infelici,
si può sperare di esser riconosciuti quali
"cooperatori della Natura", ed annoverati
nel grande esercito dei redentori del mondo.
Per la Vita ed i Maestri queste persone vengono
considerate come strumenti per fare nel mondo
quel lavoro che è alto privilegio, dovere e solo
che si sapesse riconoscerlo - suprema felicità
di ogni essere umano

C.W. LEADBEATER

( primi anni del novecento)

23 gennaio 2009

12 gennaio 2009

ac 12.01.09


Ama l'Amore e donalo

donalo ogniqualvolta ti è possibile
anche quando non sarà compreso
quando sarà rifiutato
quando sarà umiliato, calpestato
quando sarà frainteso o deriso

tutte le volte che la tua mano
per aprirsi dovrà strapparti il cuore
e tu sarai solo uno stupido che non si
preoccupa dei suoi interessi
tu ama

sarai un egoista, un cinico senza cuore
tutte le volte che dirai no per amore
tu ama

ama quando la pioggia della follia
chiuderà gli occhi a chi non vuol vedere

ama chi percorre la via dell'ombra
lascia che il tuo cuore soffra della sua scelta

che l'Amore sia sempre un fiume in piena
capace di travolgere il tuo cuore
molte ferite lo segneranno ma il dolore
non troverà mai paragone al suo splendore.

" a "

...

07 gennaio 2009

ac 07.01.09


ancora qui,

solo, su questa spiaggia deserta
immobile, aspetto e mi guardo intorno,
molto è passato lungo il tempo
ma il sole è livido nel suo colore dell'alba
e non sa più tingere di rosso questa terra
dall'aria sempre più densa e irreale
strisce di nuvole grige si perdono in un cielo
metallico e freddo che sovrasta questo luogo
dove la terra incontra un mare dai colori falsati
che lo rendono una impenetrabile superficie
immobile, simile al mercurio in cui tutto pare
poter sprofondare per non fare ritorno.

Allargo la visuale e mi trovo fuori a guardare
la scena come in un dipinto metafisico
dove vedo un uomo solo e incredulo che
non sa se piangere o urlare la sua rabbia al cielo
il tempo passa e i suoi tragici cicli si ripetono
sul lungo cammino dell'evoluzione della materia
poco o nulla su quella spiaggia la ricorda
e ciò che l'uomo ha scolpito nella materia resta
nell'illusione della sua mente e non lo seguirà.

Piccolo è l'uomo senza il sostegno della sua anima
resterà impavido su quella spiaggia a combattere
le sue ombre e ciò che esse sanno generare
saprà creare la vita, come saprà distruggerla
il suo agire lo condurrà per molte strade
e la sua illusione lo farà sentire padrone del mondo
ma solo nella solitudine del suo silenzio potrà
incontrare se stesso e la sua anima.

. . .