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20 gennaio 2008

Anthony Elenjimittam

Padre Anthony Elenjimittam nacque nel 1918 nel Kerala, nell’India meridionale. Entrò nell’ordine domenicano nel 1939 a Roma. Ha viaggiato molto in Occidente tenendo conferenze sulle culture religiose dei due emisferi. Ha scritto molti libri tradotti in italiano tra cui un ampio commento degli Yoga Sutra di Patanjali e uno sulle Upanisad. E' stato un caro amico di Gandhi.

Messaggio di Natale di Padre Antony

Sorella ....... , Natale per me significa la nascita della Coscienza Cristica nella profondità della nostra mente, e non certamente un carnevale, come purtroppo si è ridotto il compleanno di Gesù Maestro. Il santo Natale ci fornisce una occasione annuale per studiare e meditare da vicino la grande vita ed il messaggio di Cristo, il santo vangelo del superamento del nostro egoismo e la realizzazione della nostra vera identità come figli di Dio, come raggi del Sole dei soli. Tutte le nostre sofferenze e miserie scaturiscono da questo egoismo illusorio che ci fa identificare con il nostro nome e forma, che ci limita, ci congela, ci imprigiona. Infatti la venuta di Cristo - il Natale - è inconcepibile senza la sua crocifissione e resurrezione che significa l'annientamento del nostro egoismo e la conseguente vita impersonale che ci fa vibrare all'unisono con la vita divina, riconquistando il paradiso perduto.

Il tiro di fune dentro ciascuno di noi è tra i sensi che ci portano verso gli oggetti dei sensi, una vita estroversa che ci getta nel mondo delle illusioni, e la luce dell'intelligenza, un raggio del Logos, il verbo divino, che fu incarnato in Gesù. L'esperienza giornaliera nostra conferma la verità dell’adagio cristiano: "Per crucem ad lucem", che significa "alla luce per la croce". In linguaggio pratico, esperimentale, questa verità incontestabile viene espressa in altri termini in Europa, ed è l'altro detto Latino: "per ardua ad astra", che significa: "alle stelle per la via ardua". Gesù riferisce a questa via crucis quando disse:

"Entrate per la porta stretta, perchè spaziosa è la porta e larga la via che conduce alla perdizione e molti sono quelli che vi si incamminano. Quanto stretta e la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano" (Matteo, VII-13 & 14)esiste un divario tra la professione cristiana e la vita cristiana. Per questo, Mahatma Gandhi, mio maestro, disse "Sono un seguace di Cristo, ma non dei cristiani". Non è paradossale che Gandhi, un Indù, fu il più grande cristiano del ventesimo secolo.

Allora dico a me stesso: Natale per me significa abnegazione e vivere evangelicamente, seguendo la normativa di Cristo che dice: "Colui che vuole seguirmi, neghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".

Vostro fratello: (padre) Anthony Elenjiòittam
(Alias Bhikshu Ishabhodanada)




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