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04 febbraio 2019

Mente Pensierosa


Ancora la notte si presenta alla mia porta, beffarda compagnia della mia solitudine, a pesare però non è la solitudine , quella è solo fisica, è il rumore assordante dei pensieri che mai pacati si rincorrono nelle stanze della mente.
Sempre alla ricerca di una giustificazione, un perchè, semplicemente incapaci di vivere sul momento ciò che la vita propone, sempre ad ipotizzare cosa la vita proporrà nel momento successivo che diventa una sfida persa in partenza per la pochezza della mente, nessuno è padrone del futuro , in realtà non esiste, esisterà solo quando ci arriveremo e fino a quel momento tutto è possibile e nulla è sicuro.
In pratica abbiamo paura di qualcosa che non esiste, ma la mente lo crea e lo cambia in continuazione come se sparasse a raffica un intero caricatore di possibilità con l'unico risultato di avere una delusione quando esisterà veramente quel momento successivo e nella delusione ancora una volta la mente avrà spazio per le sue scorribande.
Una mente costantemente presente e pasticciona che si appropria dei sensi e che troppo spesso è incapace di gestire, ma lo fa, senza trasmettere all'intelletto l'informazione e attendere la giusta scelta.
Una scelta che non nasce dal controllo generico o peggio da schemi precostituiti, l'intelletto dovrebbe valutare con discernimento e attenzione, più il giusto timore se necessario, la mente decide per convenienze e tende a ripetere senza attenzione alcuna ciò che gli è piaciuto, non importa se sia giusto o sbagliato per il nostro cammino.
Ciò che spaventa di più la nostra mente è il silenzio, la tranquillità del pensiero, si sente esclusa e lo interpreta come una perdita di potere e di conseguenza reagisce, facendo correre i pensieri da una stanza all'altra in modo che il rumore possa coprire quel silenzio.

La tristezza del pensiero è che questo potere lo abbiamo permesso noi . . . 

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