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03 ottobre 2008

Il ribelle


La gente ha paura,
un vero terrore
di coloro che conoscono se stessi.
Essi hanno un potere ben preciso,
un'aura e un magnetismo,
un carisma in grado di estrarre
chi è giovane e vivo
dalla prigione delle tradizioni.

Che sia ricco o povero,
il Ribelle è un vero imperatore
poiché ha spezzato le catene
dei condizionamenti
e delle opinioni
della società repressiva.
Ha dato forma a se stesso,
abbracciando tutti i colori dell'arcobaleno,
emergendo dall'oscurità
e dalle radici informi
del suo passato inconsapevole
e sviluppando ali con cui volare alto nel cielo.

Il suo modo di essere è ribelle
- non perché lotti contro qualcuno
o qualcosa,
ma perché ha scoperto
la propria vera natura
ed è determinato a vivere in base a essa.

L'aquila è il suo spirito animale,
un messaggero tra la terra e il cielo.

Il ribelle ti sfida a essere coraggioso
a sufficienza per assumerti la responsabilità
di ciò che sei e per vivere in funzione della tua verità.

Tutto passa, ma tu rimani.
Tu sei la realtà; tutto il resto
non è altro che un semplice sogno.

Ci sono sogni meravigliosi,
e ci sono incubi terribili…
ma non importa
che si tratti di un sogno magnifico
o di un incubo terrificante;
ciò che conta è colui che osserva il sogno.
Colui che vede è l’unica realtà.

Questa è la cosa
più importante da ricordare.
Se inizi a pensare
a come rendere permanenti
i tuoi momenti di estasi,
hai già iniziato a distruggerli.

Quando giungono, sii grato;
quando se ne vanno,
ringrazia l’esistenza.
Resta aperto.
Accadrà molte volte:
non giudicare mai,
non scegliere mai,
non privilegiare nulla.
Resta in uno stato d’animo
privo di scelta.

Osho

- - - - -- - - - - - - -- -

Un ribelle, per come intendo io questo termine, è un fenomeno spirituale. Il suo approccio è assolutamente individuale. La sua idea è questa: se vogliamo cambiare la società, dobbiamo cambiare l’individuo. La società in sé non esiste (…) Ovunque incontri qualcuno, incontri un individuo. Società non è altro che un nome collettivo privo di realtà, senza sostanza. (…)
Nessuna rivoluzione è ancora riuscita a cambiare gli esseri umani, ma sembra che non ce ne siamo accorti. Ancora continuiamo a pensare in termini di rivoluzione, di cambiamento della società, del governo, della burocrazia, delle leggi, dei sistemi politici. Feudalesimo, capitalismo, comunismo, socialismo, fascismo: tutti, a loro modo, erano rivoluzionari, e tutti hanno completamente fallito, un fallimento inequivocabile perché l’uomo è rimasto lo stesso. (…). Il ribelle è tuttora una dimensione inesplorata.
Dobbiamo essere ribelli, non rivoluzionari. Il rivoluzionario appartiene a una sfera terrena; il ribelle e la sua ribellione sono sacri. Il rivoluzionario non può stare da solo: ha bisogno di una folla, di un partito politico, di un governo. Ha bisogno del potere… e il potere corrompe. In particolare, il potere assoluto corrompe in modo assoluto.
Tutti i rivoluzionari che sono riusciti a prendere il potere ne sono stati corrotti. Non sono riusciti a cambiare le antura del potere e le su istituzioni; il potere ha cambiato loro e la loro mente, corrompendoli. La società è rimasta la stessa, solo i nomi sono cambiati.
(…)
Il mondo ha conosciuto solo pochissimi ribelli. Ma ora è il momento: se l’umanità non riesce a produrre un gran numero di spiriti ribelli, i prossimi decenni potrebbero diventare la nostra tomba. Siamo molto vicini a quel punto di non ritorno.(…) Una discontinuità con il passato: questo è il significato della ribellione.
La ribellione è una discontinuità. Non è né riforma né rivoluzione: semplicemente, ti sconnetti da tutto ciò che è vecchio, Le vecchie religioni, le vecchie ideologie politiche, il vecchio essere umano… ti stacchi radicalmente da tutto cò che è vecchio; riparti da zero, inizi la vita da capo.
Il rivoluzionario cerca di cambiare il vecchio; il ribelle semplicemente ne esce, come il serpente che si lascia alle spalle la vecchia pelle senza mai guardare indietro.
(…)
Nei decenni a venire, o l’umanità scomparirà o sulla Terra farà la sua comparsa un nuovo essere umano con una visione diversa.

Quel nuovo essere umano sarà un ribelle.


Osho,
“Una nuova spiritualità per il ventunesimo secolo: non una rivoluzione politica ma una ribellione individuale”
in Liberi di essere, Arcobaleno, 2007
(raccolta dei discorsi pubblici di Osho)

. . .

26 commenti:

Nadir ha detto...

Ciao AC, l'avevo già letto da qualche parte, e l'ho riletto con piacere perchè sono parole che sento vicine.
Purtroppo credo, che il mio percorso sia ancora lungo, e forse non si concluderà con questa vita, ma nel frattempo vado avanti, sperando di non farmi bloccare sopratutto da me stessa.
Un abbraccio

acquachiara net ha detto...

Nadir
La rilettura di Osho è sempre una piacevole sorpresa, ne trovi sempre un pezzetto nuovo.
Non si può mai dire,in fondo non conosciamo l'interezza del nostro cammino ma solo la parte che stiamo vivendo, è più importante non fermarsi che sapere dove andiamo.
Siamo individualità e non ci sono ricette comuni, ognuno ha la sua e deve portarla avanti, il concetto che esprime Osho è proprio questo perché tutte le volte che agisci per uno scopo determini l'azione e crei un vincolo karmico, di per se non è un problema, ma nell'agire senza porsi delle aspettative, dei risultati è più facile scioglierli i vincoli che crearli.

:-)))

Ishtar ha detto...

Uffi, troppa carne al fuoco:ahaha
Allora che io mi senta una ribelle perchè vivo contro corrente, perchè la vita è un abito da costruire adatto alla mia pelle e non mi accontento dei modelli standard, perchè so quello che voglio e punto diritto anche contro tutti, perchè preferisco sbagliare ma con la mia testa...
Ma non sento di essere quello che spesso tu mi dici...
Comunque la ribellione potrebbe diventare anche un virus benevolo, cerchiamo di sintetizzarlo in laboratorio e come una schia chimica lo spargiamo per il mondo!
Che dici così faremo prima a scongiurare il disfatto...ahaha
Ovviamente scherzo perchè la ribellione è un percorso personale e lungo tra te e la tua anima, non resta che augurarsi che molti si adeguino, magari potremo farla passare come moda, sai che il marketing fa miracoli! ahaha
Ciao :)

acquachiara net ha detto...

Ishtar

Pigrona, comodo squagliarsi così eheheh

Parliamo di uno stato dell'essere, il fare è solo una conseguenza ma il seme c'è, diamogli il tempo di germogliare :-)
Ai suoi tempi e stato molto di più di un virus, era l'ispiratore delle comunità hippy dove vigeva il rifiuto dell'ordine costituito ma non c'era rivoluzione, solo rifiuto, una sorta di disobbedienza civile alla Ghandi che si stava diffondendo a livello mondiale e questo a fatto paura.
Sono in molti a dubitare che sia morto in seguito agli avvelenamenti somministrati dalla CIA durante la sua prigionia in america.
I germogli ci sono si tratta di aiutare le giovani piante a crescere, bisogna comprendere che il futuro non è nella contrapposizione ma nella solidarità .... e tu ne sai qualcosa.

Un abbraccio mi piccola fenice :-)))

Anonimo ha detto...

Ecco, perchè faccio paura!!!
:-)
Lo sai qual è stato il primo maestro che mi ha affascinato?
GANDHI e avevo solo 10 anni
La forza della verità, della non-violenza e la disobbedienza- civile come forma di resistenza attiva
E' stato forse il primo messaggio che ho recepito coscientemente e che mi ha formato
Ero in biblioteca e mentre i miei compagni stavano facendo una ricerca sulla Francia, io mi ero fermata per caso su un suo libro e mi sono immersa nella sua lettura...ricordo perfettamente ciò che sentivo! Adrenalina pura!!
Gli hippyes, alla fine si erano omologati e forse è stato questo il motivo per cui hanno perso una rilevanza storica, ma hanno fatto tanto per scuotere il perbenismo occidentale

Per ogni individuo dotato di una coscienza, il diritto al dissenso e la disobbedienza civile sono un diritto e dovere...
Dissobbedire-civilmente e in maniera individuale non preclude la solidarietà, anzi la carica di energia positiva (nel mio caso è così)

acquachiara net ha detto...

caramella
capita.... anche se stai zitto :-)

Ribelli si nasce ed normale che gli interessi siano diversi, anche per me il Mahatma e sempre stato un grande esempio,
eravamo già diversi da piccoli.
Molti dei miei sogni o fantasie/visioni ho incominciato a comprenderli molti anni dopo e non molti anni fa, anche perché il mio essere bambino corrisponde agli anni 50 e non c'era tanta televisione che bombardava, anzi non c'era proprio, eppure io già sognavo di antichi cavalieri, di egizi e dell'astronave che arrivava e mi insegnava tutto.
Solo dopo molti anni ho capito che più che sogni potevano essere reminescenze poi scomparse con l'adolescenza.
Ho sempre mal sopportato qualunque tipo di imposizione e di ingiustizia fin da allora.
Più che omologati ci son stati molti elementi esterni che hanno contribuito allo sfacelo, è stata inserita la droga si sono infilati elementi a cui faceva solo comodo non lavorare e molti sono ricaduti nelle trappole del potere.
Gandhi aveva un'obbiettivo, il movimento dei giovani era protesta pura, ribellione ad un sistema che non volevano e basta, forse serviva una maggiore determinazione a livello personale per proseguire, qualcuno l'ha fatto, oggi forse son cambiate le barricate ma il sistema no, il potere si è affinato e i giovani sono distratti da modelli fasulli, allora i grandi uomini c'erano anche se alla fine li hanno ammazzati tutti.

:-)))

Anonimo ha detto...

Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano
essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”. Questo è in poche
parole il Mahatma Gandhi.

stefania

acquachiara net ha detto...

stefania
Giusto, ma direi che bisogna anche leggerlo nel contesto e nel tempo che lui l'ha espresso, aveva un obbiettivo possibile e capace di accomunare genti di estrazioni diverse e gli Inglesi erano la figura dell'invasore ma anche in una situazione in cui non avrebbero mai potuto dominare una rivolta in un paese vasto come l'India, le truppe indiane al loro servizio molto probabilmente non avrebbero mai accettato di impegnarsi in una guerra civile
Pur rimanendo valido il principio non lo si può trasferire pari pari in una qualsiasi altra realtà, in effetti , come si diceva con Caramella, il movimento degli hippy aveva trovato una motivazione spontanea che accomunava ma non l'obbiettivo possibile.
"Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo" questo credo sia il vero testamento spirituale di Ghandi perché si rivolge all'individuo e non alla massa, come sostiene giustamente Osho, l'individuo singolo è padrone delle sue scelte, non ha bisogno di un seguito per farle.
Si può non fare nulla, ma il non mettere la propria energia a disposizione di chi può sfruttarla è più importante di un'azione di contrasto fisico che non risolverebbe.
Se vuoi fare seccare una pianta devi togliergli l'acqua, non affogarla.

:-)))

pierangela ha detto...

Grazie della tua visita, non conoscevo il tuo blog devo dire che è interessante, passero sovente
ciao da Pierangela

Nadir ha detto...

Il fatto è che, anche sentendomi affascinata da certe "filosofie" la mia parte razionale (e probabilmente plagiata dalla società) mi impedisce di lasciarmi andare in certe direzioni.
:-)

acquachiara net ha detto...

Pierangela
grazie a te e spero ci occasione di conoscerci meglio.
:-)))

acquachiara net ha detto...

Nadir
Diciamo che da una parte è un pregio che ci evita di partire per la tangente magari nella direzione sbagliata, dall'altra resta il discorso della scelta, non si tratta di fare una vita ascetica dal mattino alla sera, filosofie, tecniche e religioni sono sempre solo un mezzo, un aiuto, perchè siamo noi che dobbiamo operare il cambiamento al nostro interno.
Certamente piano piano cambierà anche l'ambiente intorno a noi ma anziche una rinuncia difficile per volontà sara perdere i fronzoli che non servono,
in ogni caso siamo noi a decidere i tempi e modi del nostro impegno, stiamo facendo tutto in casa nostra.

un abbraccio

:-)))

Anonimo ha detto...

RIBELLE NON SI NASCE LO SI DIVENTA!
Un saluto da ribelle saltando Osho.Bianca 2007

acquachiara net ha detto...

Bianca
Non direi, lo si diventa magari scavalcando gli eventuali schemi educativi, ma non hai il seme dentro corri tanto il rischio di restare imbrigliato in quegli schemi.
Credo sia proprio una questione di età dell'anima, se così si può dire.
Ad una maggiore esperienza corrisponde la possibilità di iscrivere nella mente forme caratteriali più evolute e impegnative sul piano materiale.

:-)))

note disambigue ha detto...

Ho alcuni libri di Osho.
Sai, mi piace pensare di essere ribelle almeno all'80%.
Forse è per questo che fatico ad capire tanti discorsi senza senso.
Il 20% che rimane...

desaparecida ha detto...

Penso che molto dipende da entrambe le cose...se uno è di "natura" curioso....andrà a cercare sempre qlcosa di nuovo...sempre di + xchè la fame nn si sazia mai...

Credo che sia molto forte il potere del nostro personale esempio nella nostra vita....
Io mi rendo condo che se con i miei occhi vedo magia in una semplice carezza è + facile che chi sia accanto a me ne risulti contagiato e qsto può fare la differenza!

Per qsto mi piace la diversità...xchè mi permette di contaggiarmi dal tanto che nn ho con me....

e crescere crescere sempre +...

ti abbraccio mio caro!

Anonimo ha detto...

Solo in parte sono d'accoro con te, l'esserci in alcune situazioni puo' anche far perdere energie ma serve a fare la differenza.
Altrimenti se il pensiero non e' seguito da azioni e per azioni non intendo assolutamente la violenza, come si puo' mostrare l'altra faccia della medaglia.
Credo che ognuno abbia dei ruoli da svolgere su questa madre TERRA, CHI SILENTI CHI PIU' VISIBILI, l'importante e' operare sempre per lo stesso fine.
Stefania

acquachiara net ha detto...

note disambigue
dai piano piano vai alla conquista della parte rimanente

acquachiara net ha detto...

desa
in realtà non si insegna ma si trasmette,
nel vedere uno che si comporta in modo diverso c'è anche chi si chiede perché lo faccia, non tutti ma qualcuno c'è.
:-)))

acquachiara net ha detto...

stefania
il fare nulla lo citavo come un esempio possibile, ma in realtà nel semplice pensare facciamo sempre e costantemente qualcosa, ma nell'agire è altrettanto importante non permettere che la nostra energia non solo venga ceduta ma anche strumentalizzata.
Imparare a muoversi impedendo allo stato emotivo di prevalere, l'ideale sarebbe l'essere totalmente impersonali, ma è già più difficile.
C'è sempre lotta quando si fa una scelta di campo forte e determinata, proprio per questo che è importante imparare a non disperdere la propria energia vitale, l'azione perde di consistenza se non è supportata da tutta l'energia di cui disponiamo.
Nel judo la tecnica è proprio questa, sfruttare l'energia cinetica dell'avversario e metterne molto poca della propria, non siamo noi a buttare giù di forza l'avversario, ma con il nostro aiuto e la sua spinta casca da solo anche se è molto più grosso.

:-)))

Anonimo ha detto...

Perfetto mio carissimo amico, non frasi strumentalizzare e usare essere attenti nell'esposizione e bilanciare il tutto.
Per intendere non saro' mai ad attaccare ma solo nella risposta civile e pacifica dimostrero' la mia opinione, questo e parlo del rapporto quotidiano che ho con tutti i giovani e' il mio atteggiamento.
Certo a volte mi accorgo della sottrazione di energia, perche' seguire fatti cruenti e rimanere impassibili dando di contrapposto messaggi di pace e d'amore, cioe' spiego meglio non sono i messaggi che porto avanti a toglierla, ma assistere a tanta spirale di odio e violenza che mi lasciano vuota e smarrita.
Allora mi fermo prendo uno stacco per comprendere come proseguire e indirizzare tutti i ragazzi per i quali sono un riferimento.
Ieri mi e' stata detta una cosa molto bella da alcuni adulti e giovani " RENATO e'per ROMA il simbolo della pace e della non violenza" .
Ciao Acqua a volte le responsabilita' di cui mi sono fatta carico sono tante e non ho ancora imparato a gestirle sul piano fisico, visto che spesso vado incontro a tensioni........
un caro abbraccio grande amico
stefania

digito ergo sum ha detto...

non voglio essere critico, eh... ma a me Osho sta sui maroni. lo trovo assolutamente idiota. ma senza offendere nessuno, neppure lui. resta il fatto che, più cresci, più evolvi e più ti migliori, più ti senti solo. e non ci vuole quella sottospecie di guru per capirlo. avevo voglia di scrivere caPIRLA ma tralascio.

un abbraccio, e non volermene, eh?

Anonimo ha detto...

Questo post mi è piaciuto molto.
Perchè è bello in se e perchè è molto vicino ai miei recenti pensieri.
Buona serata!:)

acquachiara net ha detto...

Stefania
Non è facile essere impegnati e distaccati allo stesso tempo ma è un punto di arrivo raggiungibile e in questo senso sempre bisognerebbe agire, molte sono le cose impegnative che ci attendono, trovare il giusto equilibrio permetterà di percorrerle con la forza necessaria .

:-))

acquachiara net ha detto...

Digito
Osho suscita questi sentimenti, no problem, nella sua giustezza è sempre stato un grande provocatore e va giustamente preso con le pinzette :-)
Siamo individualità e la Via, pur essendo comune per tutti, la si percorre da soli.
Nel cambiare se stessi si eleva la vibrazione e va in dissonanza con quella di chi procede più lentamente, ma va anche in sintonia con quella di chi procede come noi, in fondo è solo un aspetto tecnico che nella pratica però ci porta a cambiare molte cose e persone, resta comunque il fatto che se si opera con volontà, la necessità di solitudine è sempre più pressante perchè è nel silenzio che trovi la parte più profonda di te.
:-)))

acquachiara net ha detto...

Guernica
Grazie e mi fa piacere che tu possa trovare sintonia in queste parole, è importante che riemergano certi aspetti nelle persone, non per alimentare la divisione ma il desiderio di non partecipare più a questo scempio .

:-)))