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31 maggio 2008

AC 29.10.06


Com'è triste stasera il tuo canto dolce flauto

quante nostalgie porti sul mio cuore stanco
il tamburo sembra suggerire il tempo dei suoi battiti
faville luminose si staccano dal fuoco e salgono
salgono verso l'immenso cielo stellato in questa
meravigliosa notte senza fine dove piccole stelle
cercano di riunirsi alle grandi figlie dell'universo.
Quando il Sacro Fuoco brucia il cuore, le stelle
chiamano, non si può restar sordi alla meraviglia
che nasce nel guardarle splendere nella notte.
Solo quando il cuore conosce il buio della notte
potrà anche conoscere lo splendore delle stelle
e tornare a quella Luce che lo chiama.
Danziamo ancora intorno al fuoco della vita
l'alba è all'orizzonte e il giorno cancellerà il buio
gli occhi non vedranno più le stelle, ma il cuore
sa che son sempre lì ad aspettare il suo ritorno.


acquachiara 29.10.06

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29 maggio 2008

Sri Nisargadatta


Il dolore è fisico; la sofferenza è mentale.

Al di là della mente non c'è sofferenza.
Il dolore è solo un segnale che il corpo è in
pericolo e che ha bisogno di attenzione.
Allo stesso modo la sofferenza ci ammonisce
che la struttura delle memorie e delle abitudini che
chiamiamo "persona" è minacciata da una perdita
o da un cambiamento.

Il dolore è essenziale per la sopravvivenza del corpo,
ma nessuno obbliga a soffrire.
La sofferenza è dovuta solo all'attaccamento e alla
resistenza, mostra la nostra incapacità di andare
avanti, di fluire con la vita...
L'essenza della santità è l'accettazione totale del
momento presente, l'armonia con le cose così come
avvengono.
Un santo non desidera che le cose siano diverse da
quello che sono; egli sa che, considerando tutte le cose,
esse sono inevitabili.
Egli è amichevole con l'inevitabile e perciò non soffre.
Può conoscere il dolore, ma esso non lo frantuma.
Se può, fa quello che è necessario per ritrovare
l'equilibrio perduto... oppure lascia fare alla vita."

Sri Nisargadatta Maharaj

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27 maggio 2008

considerazioni


Qualcuno gentilmente mi ha fatto notare che in

pratica ripeto spesso le stesse cose, del resto
cambiando poco o nulla non è possibile dire
qualcosa di nuovo, la storia si ripete è ciclica,
le situazioni si adattano al tempo in cui si svolgonoma seguono sempre lo stesso modello di sviluppo.
I potenti restano sempre tali e gli sfruttati anche,
ha sicuramente una sua ragione d'essere ed è
quella di permettere alle anime che si avvicendano
di fare esperienza, ma in questo tempo il ciclo si
può considerare conclusivo di un periodo che ha
fatto il suo tempo, nuove energie e nuovi obbiettivi
sono all'orizzonte ma è anche evidente che il vecchio
tempo non vuol cedere il passo e mette in campo
le sue peggiori espressioni per contrastare questo
cambiamento epocale del pianeta, si del pianeta,
anche la Madre Terra è un essere vivente in evoluzione
che non si ferma ad aspettare chi rimane indietro.
Le sue vibrazioni sono anni che continuano ad aumentare
in modo costante, dati confermati dalla Nasa ma poco
diffusi naturalmente, però tutti abbiamo sotto gli occhi
il cambiamento e percepiamo quanto sia difficile
adattarsi a questo cambio di vibrazione, il tempo
è compresso e le sensazioni di fastidio dilatate, cosa
che purtroppo spesso sfocia in reazioni inconsulte,
violente e all'apparenza senza senso.
Se a questo aggiungiamo le opposizioni portate
da chi non vuole lasciare il campo, l'attuale situazione
e quanto mai chiara e non casuale.

acquachiara

...

26 maggio 2008

acquachiara 11.02.07


I sacerdoti della menzogna nascondono ancora la verità
trascinando gli umani destini nel baratro della rovina.
Parlo per chi non conosce perché non ha ancora avuto
l'opportunità di vedere, ma anche per chi sa e si copre
gli occhi per non vedere, parlo per ricordare il tempo
che scorre nell'immobilità dell'indifferenza, un tempo che
fagocita se stesso nel precludere gli spazi dell'azione.
Nel cuore dell'uomo è nascosta la Luce della sua essenza,
il mentitore, mai distratto nella sua opera, gioca sulla mente
che ricopre di spessi ed oscuri veli il sentire del cuore.
Il vento si leva padrone, con forza e vigore, offre l'opportunità
di sollevare e stracciare quei veli portandoli con se, come
inutili foglie ormai morte e non più parte di un albero che
desidera solo crescere con gli occhi bene aperti, incurante
della polvere che inevitabilmente risiede nel vento.
Ognuno scopre la sua battaglia,
che non è un sentimento di guerra,
è l'accettazione del dolore che stracciare il velo comporta,
le ferite del cuore potranno sanguinare,
a volte profonde e dolorose,
solo la Luce e l'Amore che da esse si genera sapranno curarle,
lenirne il profondo dolore che libera l'Essenza
dalla sua prigione corporea.
Il vento è Divino e la scelta è lasciare che compia l'opera
per cui è nato, perché non è dolore ma crescita.
Crescita nell'Uomo che liberamente compie il passo che
lo separa dalla sua vera natura lasciando che si rifletta
sul mondo senza i vincoli indotti da chi non vuole che
quella Luce si diffonda libera nell'universo intero.

ac 11.02.07

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25 maggio 2008

Giorni difficili


Giorni difficili e impegnativi dove non ho potuto

seguire questo spazio con attenzione, ma vi
ringrazio per la vostra presenza costante e affettuosa.

Questo è un anno di grandi cambiamenti e ancora una
volta mi trovo a dover ridiscutere molti aspetti della
mia vita, ho perso il lavoro e da lunedì riparto in un
altro provvisorio, una situazione che mi porterà ancora
una volta a vagabondare tutto dove è possibile trovare
un minimo di sussistenza.
Probabilmente sono un eterno precario.

Molte energie si muovono e non tutte sono concordi nel
permettermi di andare avanti senza difficoltà, ma questo
è un aspetto generale che non riguarda solo me, credo
che per tutti sia necessaria un grandissima attenzione,
i ritorni delle azioni si stanno velocizzando e gli equilibri
sono sempre più precari, distrarsi non è più possibile.

Molto spesso ci non ci rendiamo conto di quanto il nostro
pensiero possa influire sul nostro cammino, è solo un
pensiero, ma comunque crea, crea situazioni energetiche
che sono quelle che abbiamo pensato, l'intento anche se
poi non si realizza nella pratica, lascia una traccia
nell'insieme dell'universo che si accomuna con altri
simili e finirà per dar corso ad eventi con che avranno
quella connotazione.

ac


21 maggio 2008

Non avere paura!...


La lezione della farfalla

Un giorno, apparve un piccolo buco in una crisalide.
Un uomo, che passava di lì per caso, si fermò ad
osservare la farfalla che, per varie ore, si
sforzava per uscire da quel piccolo buco.

Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse
arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto
quello che poteva, e che non avesse più la possibilità
di fare niente altro.

Allora l'uomo decise di aiutare la farfalla: prese un
temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali
erano poco sviluppate e si muovevano a stento.

L'uomo continuò ad osservare, perché sperava che,
da un momento all'altro, le ali della farfalla si aprissero
e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa
cominciasse a volare.

Non successe nulla! E la farfalla passò il resto della
sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo
rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.

Ciò che quell'uomo, con il suo gesto di gentilezza e
con l'intenzione di aiutare non capiva, era che passare
per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario
affinchè la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo
corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Era il modo in cui Dio la faceva crescere e sviluppare.
A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo
bisogno nella nostra vita.

« Chiesi la forza... e Dio mi ha dato le difficoltà per
farmi forte. Chiesi la Sapienza... e Dio mi ha dato
problemi da risolveve. Chiesi l'amore... e Dio mi ha
dato persone con problemi da poter aiutare. Non ho
ricevuto niente di quello che chiesi... Però ho ricevuto
tutto quello di cui avevo bisogno. »

Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e
dimostra che puoi superarli.

...

Trovato in rete.

20 maggio 2008

plenilunio


Bianca luna, grande madre del mie notti insonni
che mi accompagni lungo il cammino di questo
difficile e oscuro sentiero che mi porta lungo
antichi ricordi mai sopiti come fuochi mai spenti
pensieri di un'anima inquieta che non sa trovar
la misura del suo agire, lacrime che ancora
solcano il volto senza un motivo apparente.

Dolori e ricordi che si rincorrono beffardi
ancora ad intristire un cuore stanco nel suo
lungo cammino sulle Vie di un tempo che
non ha fine, i mercanti dell'oasi ancora lo
tentano con le loro mercanzie e le loro spezie,
ancora il deserto si presenta nel suo aspetto peggiore
il vento porta il canto di morte sulle roventi sabbie
che il grande Padre Fiume non sa placare.

Bianca e meravigliosa Iside non abbandonare
le mie notti, la Tua e la sua immagine ancora
riempono i miei occhi, lei ancora danza leggera
tra le colonne del Tuo antico tempio, il tempo
non l'ha toccata e il mio cuore ancore trema
in quel ricordo.

Eppure lo sapevi che c'era da qualche parte
ora è li davanti a te, bella e giovane come allora
quando sabbie impietose gli rapirono la vita
non puoi sbagliarti, la sua anima non è cambiata
ancora sa farsi riconoscere e fondersi con la tua
l'amore che vi legava non si è mai dissolto
ha superato la morte e attraversato i secoli
ma la sua mente non ricorda, non vi è più nulla
di te nella sua mente in questo tempo, eppure
senti ancora forte lo scorrere di quell'amore
il cuore non ti inganna, conosci l'energia.
In questo tempo lei ha una vita diversa e tu
sei al bivio, puoi scegliere, rovinare tutto
comportandoti da uomo egoista, oppure
amarla ancora di di più e strapparti il cuore
perché lei possa crescere e finire il suo cammino.

Forse potremo andare via insieme....
amico lupo, perché piangi alla luna ?
anche tu
ricordi quanto era bella ?

. . .

19 maggio 2008

Vesak 2008

Oggi è il Vesak 2008
(2552 secondo il computo dell'Era Buddista)
ricorrenza in cui si commemorano la nascita,
il risveglio e il trapasso del Buddha Sakyamuni,
tre eventi che - secondo la tradizione -
avvennero sincronicamente nel giorno di
plenilunio del secondo mese dell'antico
calendario lunare vedico, Vaisakha, che ai
nostri giorni corrisponde,
grosso modo, al mese di maggio.


Felice festa del Risveglio a tutti.


«Spezzato il circolo vizioso,
conquistata la libertà dal desiderio,
la fiumana, prosciugata, non fluisce più;
la ruota, infranta, più non rivolve.
Questa, solo questa, è la fine del dolore »


(Buddha Sakyamuni, in Udana, VII, 2

18 maggio 2008

da un'amica


Ascoltando getto via il fardello
pieno di dubbi, di verità preconcette,
di condizionamenti che non sono la realtà.
Ascoltando libero la mente
da ogni atteggiamento separativo
ed " io " e " mio" restano tacitati.
Ascoltando apro la mente/cuore
in completa accoglienza
per essere retta attenzione.
Ascoltando non reagisco ma raccolgo
come spettatore tutto quel che accade
e respiro equidistanza con dolcezza.
Ascoltando in empatia raccolgo, comprendo e mi svuoto,
per dare tutta la mia amorevole attenzione
e aperta la mano tutto è interconnesso.
Ascoltando non conosco sofferenza
mentre si libera energia che avvolge tutto
ed un fiore di loto sboccia in delicata fragranza.

Poetyca


http://www.poetyca.it/


16 maggio 2008

Pensiero


Non dovete credere nella forza delle tradizioni

anche se sono state tenute in grande
considerazione per molte generazioni e in molti
luoghi; non credete in una cosa semplicemente
perché molti ne parlano; non credete basandovi
unicamente sulle affermazioni dei antichi saggi;
non credete nelle cose che vi siete immaginati
pensando che fosse un Dio ad ispirarvi.

Non credete in nulla che si basi solo sull'autorità
dei vostri maestri o sacerdoti.
Dopo averle attentamente esaminate, credete
soltanto alle cose che avete sperimentato e
trovato ragionevoli, alle cose che faranno il vostro
bene e quello degli altri.


da
Kalama Sutta



07 maggio 2008

dove vai ?


Un giorno incontrai l'amore che mi chiese:

dove vai ?
cammino su questa strada, è larga
pianeggiante, bella liscia, comoda.

si, ma dove ti porta ?
non lo so, ma si cammina bene,
non faccio nessuna fatica

perché non vieni con me ?
dove ?

conosco un posto meraviglioso
dove ? e come si arriva?

prendendo quel sentiero che sale sul monte
ma come faccio, quello non è un sentiero, è pieno
di rovi e pietre sporgenti, non riesco nemmeno
a passare mi graffierò tutto

ne sei proprio sicuro ?
si, e poi non vedi come sale, io non ce la faccio,
troppa fatica e per arrivare dove poi,
non si vede la fine.

c'è un punto di arrivo.....guarda bene
ma io non vedo nulla, c'è solo nebbia

apri gli occhi e guarda meglio,

non vedi là in fondo.....nascosto nella nebbia,

c'è il tuo cuore che ti aspetta

ac

06 maggio 2008

La verità


Jiddu Krishnamurti

......
L'Ordine della Stella aveva cinquantamila membri. I giornali
parlavano di
lui, gli attribuivano fidanzate, e lo chiamavano
"il messia in abito
sportivo" e la divinità in calzoni alla zuava
o "un bel ragazzo indiano
timido e spaventato".
......
Il trentenne Krishnamurti stava perdendo la pazienza.
Già al campo di Ommen
del 1926 (quindici anni dopo sarebbe
diventato un lager nazista), proprio
mentre i suoi
collaboratori preparavano nuove strutture e prospettive per

l'Ordine, alluse ai suoi dubbi:
"voi non dovete elevarmi ad autorità, alcuni di voi mi
pensano
un'acqua miracolosa che vi renda liberi,
ma non è così.

La verità viene di soppiatto, quando meno ve l'aspettate.
La liberazione non è per i pochi, i prescelti, gli eletti".

Due anni dopo parlò all'Hollywood Bowl di Los Angeles davanti
a sedicimila
persone e al campo olandese del 1929, infine,
ruppe gli indugi del suo
attaccamento ad Annie Besant per
sciogliere l'Ordine della Stella e
rinnegare la sua funzione:

"A che serve avere dietro migliaia di persone che non
ascoltano,
imbalsamate nel pregiudizio, che non vogliono
il nuovo, ma preferiscono
adattarlo al proprio sterile,
stagnante io?

Dipendete da qualcun altro per la vostra spiritualità e la
vostra felicità,
e dovreste cercare dentro di voi.
Quindi, a che serve un'organizzazione?"

Inderogabilmente, Krishnamurti concluse così quel
seguitissimo intervento:


"Ho deciso di sciogliere l'ordine. Voi potete creare
altre organizzazion
e aspettare qualcun altro.
Questo non è affar mio.

La mia unica preoccupazione è che gli uomini siano
assolutamente,
incondizionatamente liberi.

La verità è una terra senza sentieri.

"...La Verità è una terra priva di sentieri...
non può essere portata al
nostro livello,
piuttosto noi dobbiamo salire al suo...
non si può portare
la cima della montagna in una valle...
allo stesso modo non è possibile
organizzare un credo,
una fede... sono aspetti intimi, non si possono né si

devono organizzare...
se lo fate muoiono, si cristallizzano,
diventano
convinzioni sistematiche,
sette o religioni da imporre forzatamente agli
altri...
quando create organizzazioni con questi propositi,
divengono
puntelli, menomazioni, catene,
che vi ostacoleranno sino a mutilarvi,
vi
impediranno di riconoscere la vostra unicità...
il vostro unico ed esclusivo
modo di procedere
verso la Verità...
nel preciso istante in cui iniziate a
seguire qualcuno
cessate di seguire la Verità...
intendo determinare un
cambiamento specifico nel
mondo, e realizzerò questo mio proposito con

imperturbabile concentrazione...
intendo liberare l'uomo da tutte le gabbie,

da tutte le paure...
voglio impedire che si creino nuove dottrine o
filosofie,
e che si fondino nuove religioni o nuove sette..."


. . .
nato a Madanapalle, tra Madras e Bangalore,
nel 1895. Morì il 17 febbraio 1986
. . .

05 maggio 2008

I Catari


CHI ERANO I CATARI?

Catari, vuol dire "puri", erano asceti e pacifisti,
predicavano la semplicità, l'umiltà e l'assoluta
non-violenza.
Per evitare recriminazioni, diciamo subito che i Catari
erano considerati eretici per la loro visione del mondo.
Vi erano in realtà diverse correnti anche all'interno del
catarismo,dal dualismo estremo che contrapponeva
un Dio buono ad uno malvagio creatore del mondo ad
una visione più moderata secondo la quale Dio
creò l'universo spirituale e Satana o un demiurgo quello
materiale, di comune accordo, secondo alcuni di loro,
Satana plasmò la materia e Dio la fornì dello spirito.
Possiamo comunque affermare, pur basandoci molto
sulle fonti inquisitoriali, che secondo i Catari il mondo
materiale era male e lo scopo dell'uomo era approdare al
mondo spirituale attraverso una costante purificazione.
Questa purificazione bisogna dire, passava per un
osservanza esemplare dello spirito evangelico e
dell'insegnamento di Gesù.
I Catari si erano guadagnati l'appellativo di "buoni uomini"
con cui la gente li chiamava conquistata dal loro esempio.
Essi criticavano aspramente la chiesa di Roma, ricca e
corrotta,sostenevano in effetti che fosse nientemeno
che retta da Satana.
Da un interrogatorio dell'inquisizione emerge una battuta
di un cataro: "il papa si chiama papa perché tutto si pappa".
I Catari praticavano la comunione di beni, la non violenza
e in nessun modo accettavano il mangiare carne, il tutto
sostenendo di rifarsi alla più antica e vera tradizione
evangelica.
Probabilmente utilizzavano il vangelo di Giovanni nella
sua versione più antica o comunque in una versione che
purtroppo é stata distrutta.
Il Catarismo si diffuse soprattutto nella Francia meridionale
tanto da minacciare il primato della Chiesa Cattolica ,
la quale pensò bene di dar vita all'inquisizione che da
allora avrebbe sistematicamente tenuto in scacco l' Europa
seminando il terrore.
Nel 1179 il Concilio Laterano elargì i benefici fino ad
allora accordati ai crociati che partivano per la terra santa
a tutti coloro che avrebbero "preso la croce" contro
i cristiani catari.
Nel 1208 Innocenzo III bandì la crociata e per venti anni
la Francia meridionale fu messa a ferro e fuoco.
Chi vi aderiva aveva il permesso del Papa, di impadronirsi
delle terre confiscate e delle sue ricchezze, oltre che
del Regno dei Cieli.
Famosa é rimasta la frase detta a Beziers dal legato
papale il quale alla domanda su come si sarebbero
riconosciuti gli eretici dai cattolici rispondeva:
"uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi".
Ventimila persone furono uccise, donne, bambini, vecchi,
uomini e anche animali , dopo di che i legati pontifici
scrissero:"La città di Beziers fu presa e , poiché i
nostri non guardarono a dignità né a sesso,
né a età, quasi ventimila uomini morirono di spada..
la città saccheggiata e bruciata: in questo modo
colpì il mirabile castigo divino
".
E poi ci si stupisce che la chiesa oggi non contempli il
vegetarismo e non predichi la compassione per gli animali.
Ovviamente impossibile dopo che anche la dignità
umana é stata calpestata senza riguardi e che per farlo
si sono costruite delle basi teologiche che giustificassero
qualsiasi crimine.
Ci vollero anni per estirpare i catari, ovvero per sterminarli,
il più grande genocidio della storia europea del medioevo
fu ai danni di cristiani per mano della chiesa che si
definiva cristiana.
Infine dopo tre mesi di assedio nel Marzo del 1244
gli ultimi catari che si erano arroccati nell'ultima fortezza
di Montségur si arresero in cambio della vita, ma gli accordi
non furono rispettati e si trovarono ad affrontare il rogo,
salendo sulle pire allestite sul posto,
dicono le fonti dell'epoca "con estrema serenità".

tratto da articoli in rete


04 maggio 2008

nebbie


Il sole stenta a diradar le nebbie nelle fredde
mattine d'autunno, nella bruma si nasconde
il nemico senza tempo.

In molti correvano giù per la collina senza chiedersi
se sarebbero tornati, nel cuore solo la certezza di
una giusta battaglia, in pochi al ritorno nella notte
piovosa e buia, in silenzioso ordine sul sentiero
che costeggia le rovine dell'antica cattedrale dal
tempo distrutta, tristi e feriti nel corpo, non nell'animo,
uniti alla spada, compagna di mille battaglie,
alla quale nel suo simbolismo della Croce
han giurato fedeltà eterna.

I compagni ancora una volta raccolti nella pietà
della morte e nel Suo Nome,
ancora morti come tante altre volte in epoche e terre
lontane e sante, ancora a difendere la verità in ogni
tempo, contro l'inganno, contro l'ingiustizia, contro chi
fece di princìpi motivo di potere e chi del rogo la sua
legge affinché l'ignoranza regnasse sovrana.

Nella pallida luce dell'alba si vedono ancora cavalcare
quegli spiriti impavidi, un fondo di tristezza vela il loro
sguardo per una guerra mai finita, non è paura la
pena che portano nel cuore ma il peso di una
domanda che non ha ancora trovato risposta,
quante volte si dovrà ancora morire nel Suo Nome
perché gli altri possano comprendere.

La nebbia torna ad avvolgere le sue storie che si
fondono nel fragore delle onde sugli scogli e fin che
acqua scorrerà saranno ripetute in ogni goccia di
pioggia perchè il tempo non possa dimenticare quella
Verità che l'uomo ha cancellato dal suo cuore.

acquachiara 20 Dec 2003

. . .

03 maggio 2008

storie


Storie immutabili percorrono

le vie di un cosmo senza fine

L'anima, nel suo grande
amore le accoglie su di se.

Le vive e le racconta
con altre anime che
incontra sul cammino.

E la storia immutabile
si espande nell'eternità.

ac
. . .

01 maggio 2008

Il Sacro Condor


Come il sacro Condor ch'io possa volare alto nel cielo

dispiegare le mie ali verso i Sacri Monti del Sole.

Sulle cime più alte dei monti ch'io possa trovar la
pace del cuore, nel silenzio dell'anima che si
specchia nelle pure e chiare acque cristalline
che scendono verso il mare.

Che l'alito del vento possa portarmi il canto
melodioso del flauto e che il suo dolce suono
possa portare il volo della mia malinconia
sulle verdi foreste incontaminate.

Che l'ampio orizonte del deserto illuminato dal Sole
possa aprire la mia mente raccontando antiche
favole che il vento trasporta percorrendo
le sconfinate pianure.

Padre Sole e Madre Terra che mi avete dato la vita
permettete ch'io possa viverla nel vostro amore infinito,
permettete a questo umile figlio di conoscere i vostri
doni più belli che sanno riscaldare l'anima.

Allora il mio viaggio sarà leggero perchè conoscerò
il dono dell'armonia con tutte le forme della vita e
potrò danzare al suono di lontani tamburi
che scandiscono un tempo che non ha fine.

Come il sacro Condor ch'io possa volare alto nel
cielo per conoscere il cammino della mia anima.

ac

. . .