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29 aprile 2008

ac 28.04.08


Molti nomi e molti volti gli appartengono

come un giocoliere dalle infine maschere
si destreggia sul palcoscenico del mondo
ma il suo antico nome mai verrà smentito
il Mentitore sempre è fedele al suo compito.

Distratti spettatori lo ammirano e lo seguono
nei sui tracici spettacoli nei quali è l'unico
a trarne beneficio, fruitore dell'altrui energia
mai disdegna di soggiogare chi, al suo servizio
si pone, senza conoscere il costo del potere
che egli offre nella dualità della materia densa.

Colui che sterminò milioni di anime sotto il nome
di Ebrei ancora è prigioniero nel limbo dei
maledetti dove urla la sua rabbia al cielo.

Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te

Una ferrea regola a cui nessuno che sia nato
può esimersi dal rispettare, l'arciere che lancia la
sua freccia al cielo colpirà se stesso, perché
finita la forza che la spinge gli tornerà indietro.

Non c'è punizione o vendetta Divina, solo
una regola funzionale per l'evoluzione.

Ogni cosa fatta sarà restituita affinché si possa
comprendere cosa ha provocato l'azione svolta
non saranno compensate da un conteggio di somma
ma restituite singolarmente e nell'aspetto in cui
sono state generate, il positivo con il positivo,
il negativo con il negativo, nel comprender questo
semplice meccanismo l'uomo trova la ragione del
suo essere l'artefice di se stesso.


acquachiara 28.04.08

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28 aprile 2008

12.09.04



Alzati, vestiti e incamminati, il tempo scorre
e l'alba si sta avvicinando velocemente.

Se pur distratti da un tempo che non concede tregua
l'infinito canto delle cosmiche energie chiama a
raccolta i suoi figli, quei figli di una stirpe che non
conosce fine, quei figli che avvezzi ad ogni battaglia
percorrono le vie dell'Universo nell'Opera di chi
non fa
della sconfitta il suo canto.

Il dolore sempre lastrica la via di un cuore che offre
se stesso sull'altare dell'amore, nel compiere questo
atto l'umana fragilità trema e non comprende il limite
della sua debolezza.

Il vento impetuoso spazza le cime più alte, ma
i cuori
che hanno abbandonato la dorata prigione
non lo
temono perché è proprio su quelle
cime impervie che volevano
essere.

Lascia che il vento lambisca il tuo volto e ti scompigli
i capelli, è solo un dispettoso giocoliere che cerca
di
infastidire il tuo cammino, a lui, resteranno solo
le foglie morte che porta con se.

acquachiara 12.09.04

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27 aprile 2008

l'ultima frontiera

scrivevo in un commento

"se guardiamo la logica non esiste sul piano materiale

una sicurezza che possa definirsi tale, nessuno è in
grado di dire con esattezza cosa accadrà nei prossimi
dieci minuti, eppure la mente continua ad attaccarsi a
questo concetto costruendo solo delusioni e insicurezze"

Se questo può essere un limite strutturale superabile
con un po di buona volontà c'è un aspetto ormai evidente
di sfruttamento di questo limite da parte di chi cerca di
avere un controllo globale sull'umanità intera.
Una decina di anni fa nel corso di una canalizzazione a cui
mi è capitato di assistere parlando della mente una guida
disse: "voi non ve ne rendete conto ma siete fortunati ad
avere una mente" frase rimasta lì insieme a molte altre,
ma oggi leggendo il post da caramella fondente in un
passaggio un po riscaldato mi è venuto da dire della chiesa
"oppressori di menti e di libertà" all'improvviso quella frase
a preso un senso completamente diverso e l'idea che
l'obbiettivo primario sia di difenderla quella mente che
abbiamo è stata fin troppo evidente.
Sembra un'assurdità ma quella mente che spesso si può
identificare come il nostro nemico interno ora ci troviamo
a doverla difendere da ingerenze esterne.
C'è un pensiero Zen che dice pressapoco così: se qualcuno
ti mostra con il dito la luna non ti perdere a guardare il dito
perché nel frattempo la luna potrebbe tramontare, noi
oggi sembra che ci stiamo perdendo in questo senso,
guardiamo e ci perdiamo negli indicatori e ci sfugge
l'obbiettivo che cercano di raggiungere, il controllo globale.
Non c'è un'identificazione precisa, qualcuno lo chiama
"governo occulto" ma in pratica più componenti di potere
si stanno orientando nella stessa direzione cercando di
acquisire il maggior numero di quote di controllo possibile.

il problema è che quelle quote siamo noi e la nostra mente.

ac

...

19.10.2003


Sulle cime più alte imperversano i venti più forti.
Soli in un mare in tempesta percorrete la Via.

Non vi fermate,
l'eco della battaglia percorre i mondi.

Strappate le malerbe che infestano il giardino
del cuore anche se il sangue sgorgherà dalle
sue ferite, impavido percorrerà il cammino
che davanti a lui si pone.

Pianga chi non conosce gli ardori della battaglia,
l'amarezza della sconfitta,
perché non potrà conoscere i suoni della vittoria.

La Via che porta al Tempio sacrifica sul suo altare
i propri demoni, figli della menzogna che serpeggia
nelle file dei guerrieri in cammino nel tempo.

Il ciclo si compie, una vivida fiamma arde nel buio
pronta a bruciare le inutilità della vita terrena di
coloro che sapranno attraversarla senza tema.

Non l'onore o la gloria attendono i vincitori
ma solo la sconfitta di se stessi
delle proprie certezze, per permettere
alla Luce di ricostruire il Tempio perduto.

Quando il tempo del dubbio e dell'incertezza verrà
non concedetegli quartiere, il mentitore non vi userà
questa cortesia, la sua opera mai franca si insinua
nelle pieghe dell'umano pensiero a devastare l'agire
dello spirito più puro.

Lo spirito di chi ha saputo donare la vita per la verità
mai muore, il dolore di quei gesti percorre ancora
i campi della battaglia, il calore del perdono riscalda
i loro cuori ma la consapevolezza dell'azione ricevuta
rimane e quel debito dovrà venir pagato.

Attraversate il deserto del dolore con la certezza
della meta nel cuore, come il Sacro Falco volate
nell'altezza di un meraviglioso cielo, irraggiungibili
dalle limitate frecce del cacciatore di anime.

acquachiara

...

25 aprile 2008

dei Nativi Americani

La visione dei selvaggi.....

Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo.
Molti miei amici sono nati con la pelle gialla, nera o
bianca. Ci sono fiori dai colori diversi ed ognuno di
essi e' bello. Io spero che i miei figli vivano in un
mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano
d'accordo e lavorino insieme, senza che la maggioranza
cerchi di uniformare gli altri al proprio volere.
(Tatanga Mani)

Lungo il cammino delle vostra vita fate in modo di
non privare gli altri della felicita'.
Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili ma, al
contrario, vedete di procurare loro gioia ogni volta
che potete!
(Proverbio Sioux)

Pace non e' solo il contrario di guerra, non e' solo lo
spazio temporale tra due guerre..... Pace e' di piu'.
E' la Legge della vita. E' quando noi agiamo in modo
giusto e quando tra ogni singolo essere regna la giustizia.
(Detto degli Irochesi)

Non perseguitare e non deridere mai un tuo simile per
l
a sua Religione. Rispetta invece cio' in cui lui crede,
se vuoi che lui, in cambio, rispetti te.
(Tecumseh)

Per noi, i guerrieri non sono quello che voi intendete.
Il guerriero non e' chi combatte, perche' nessuno ha
il diritto di prendersi la vita di un altro.
Il guerriero per noi e' chi sacrifica se stesso per il bene
degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli
indifesi, di chi non puo' provvedere a se stesso e
soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanita'
(Toro Seduto)

Non e' come nasci, ma come muori,
che rivela a quale popolo appartieni.
(Alce Nero, 1890)

La visione della civiltà.....

I pellerossa sono come lupi; feroci, ma vigliacchi.
Annientarli sara' una passeggiata.
(Col. William Harney, 1855)

La soluzione del problema indiano e' ammazzare tutti gli indiani.
(Gen. William Sherman,1868)

Il solo indiano buono e' un indiano morto.
(Gen. Philip Sheridan, 1870)


... Vedevo gli indiani che cercavano di fuggire in tutte
le direzioni, trascinandosi bambini, donne sanguinanti,
uomini gia' chiaramente morti, ma che le loro squaw
non volevano abbandonare.

.. La Cavalleria sopravveniva
alle loro spalle e li spingeva verso i soldati appiedati,
che tiravano su di loro con calma, caricando e ricaricando
a turno i moschetti... Quelli che riuscivano a fuggire,
venivano inseguiti e finiti dai dragoni a cavallo... I
guerrieri cantavano il canto di guerra e si lanciavano
contro i soldati, cadendo dopo pochi passi tra pallottole
che ronzavano dappertutto come vespe furiose...

Cinque figure accovacciate sotto un cespuglio saltarono
fuori, aprendosi le vesti sul seno per fare vedere ai soldati
che erano donne, ma i soldati le inseguirono facendole
a pezzi, tagliando via prima un braccio, poi una gamba
e divertendosi a mozzare i loro seni con le sciabole...
Un gruppo di donne, saranno state cinquanta o sessanta,
si erano rifugiate in una piccola grotta e mandarono fuori
una bambina piccola, con uno straccio bianco in mano,
per chiedere pieta'...

La bambina fu subito decapitata da un fendente di sciabola...

I soldati sembravano impazziti, correvano e sparavano
e mutilavano...C'era chi mutilava anche i morti, tagliando
via i testicoli ai maschi e dicendo che ne avrebbero fatto
una borsetta per il tabacco...

Qualche ufficiale gridava basta, fermatevi in nome di Dio,
siete soldati dell'esercito degli Stati Uniti, ma quegli uomini
non erano piu' soldati, erano diventati come cani idrofobi...

(Capitano John Todd a proposito del massacro
dell'Acqua Azzurra, 1855)


grazie alla civiltà per l'insegnamento
di libertà e democrazia

acquachiara

. . .


24 aprile 2008

28.01.07

Voi che passate per questo tempo, non piangete
in molti sarebbero venuti, ma in pochi han potuto farlo.
L'opportunità che offre non si ripeterà per molti secoli,
un tempo difficoltoso per gli umani corpi, ma di grande
cammino per le anime tutte, nessuna esclusa, nessuno
sarà mai dimenticato dal Padre, non è mai ingiusto.
Piange con coloro che piangono, soffre con coloro che
soffrono, gioisce con chi vive nella gioia, nessuno trascura
e nessuno dimentica, tutti accompagna lungo il cammino.
Gli esseri umani sono parte di Esso, frazioni della Sua
infinita Energia d'Amore, potrebbe mai,
trascurare Se Stesso o allontanarsi da Se Stesso ?
I corpi sono mutevoli ma la loro essenza a Lui sempre
guarda, pur se limitata nella ristrettezza di un corpo non
dimentica la sua origine Divina e costantemente anela
ricongiungersi con Essa.
La mente si sente disturbata nel suo non comprendere
che ha il compito di servire l'Essenza che la conduce.
Passa il tempo, scorrono le vite, si assommano le condizioni
per comprendere, e ora un grande passaggio spalanca
le sue porte per tutti coloro che vorranno attraversarle.
Il cuore non trema, la mente teme, nelle mani dell'uomo
il suo destino, nella consapevole scelta di crescere, nella
sua volontà di percorrere i sentieri coperti di petali di rose
che conducono alla Casa del Padre, dove tutti, e dico tutti
sono attesi.
Non attardatevi lungo il cammino.


acquachiara 28.01.07


22 aprile 2008

Barbara

Ricordati Barbara
Pioveva senza sosta quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Serena rapita grondante
Sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Come pioveva su Brest
E io ti ho incontrata a rue de Siam
Tu sorridevi
Ed anch'io sorridevo
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati Ricordati quel giorno ad ogni costo
Non lo dimenticare
Un uomo s'era rifugiato sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E sei corsa verso di lui sotto la pioggia
Grondante rapita rasserenata
E ti sei gettata tra le sue braccia
Ricordati questo Barbara
E non mi rimproverare di darti del tu
lo dico tu a tutti quelli che amo
Anche se una sola volta li ho veduti
Io dico tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara
Non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
sul tuo volto felice
Su questa città felice
Questa pioggia sul mare
Sull'arsenale
Sul battello d'Ouessant
Oh Barbara
Che coglionata la guerra
Che ne è di te ora
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco d'acciaio di sangue
E l'uomo che ti stringeva tra le braccia
Amorosamente
è morto disperso o è ancora vivo
Oh Barbara
Piove senza sosta su Brest
Come pioveva allora
Ma non è più la stessa cosa e tutto è crollato
E' una pioggia di lutti terribili e desolata
Non c'è nemmeno più la tempesta
Di ferro d'acciaio e di sangue
Soltanto di nuvole
Che crepano come cani
Come i cani che spariscono
Sul filo dell'acqua a Brest
E vanno ad imputridire lontano
Lontano molto lontano da Brest
Dove non vi è piú nulla.

Jacques Prevert

- - -

20 aprile 2008

l'istrice e il cinghiale

Ma quando il sole aveva oltrepassato la metà del suo cammino e già inclinava verso la sera, uno spettacolo insolito si offrì ai suoi occhi. Era stato attratto verso una radura che si apriva tra gli alberi da un fruscio di fronde smosse che crebbe fino a diventare un forte rumore di frasche e rami spezzati. Si fermò nascosto tra gli alberi, e vide nella radura un grosso cinghiale con le zanne scoperte; stava immobile tormentando con l’unghia il terreno, che ne appariva profondamente solcato, e dirigeva il grifo minaccioso verso un’istrice ferma anche lei, ma ai limiti del bosco. L’istrice era in atteggiamento di difesa, con tutti i tremendi aculei rizzati sul corpo.

Fermo sul suo cavallo, silenzioso e nascosto, Galvano si accingeva ad assistere a quella battaglia che certamente sarebbe terminata con la morte di uno dei contendenti. Ma era difficile pronosticare quale.

Il cinghiale ad un tratto caricò l’istrice scaraventando nella corsa tutto il suo peso, ma quando fu giunto a venti metri dal lei si fermò di botto, colpito da una scarica di aculei che l’animale aveva fatto schizzare via dal suo corpo. Il cinghiale indietreggiò, mentre l’istrice abbassava nell’attesa gli aculei.

Perché non approfitta del vantaggio che ha ottenuto sul suo avversario per fuggire? si chiedeva Galvano. Il cinghiale era certamente spaventato, ma non ferito al punto da lasciare il combattimento.

Infatti la scena si ripeté poco dopo: assalto del cinghiale e lancio di aculei da parte dell’istrice. E Galvano ebbe l’impressione che questa volta il getto di aculei fosse inferiore al precedente, e pensò che doveva costare molto dolore all’istrice quel modo di difendersi, molto dolore e un grande sforzo.

Ma perché non fugge? si chiese di nuovo Galvano. E come l’istrice abbassò le sue difese per riposare il corpo stanco, trovò la risposta alla sua domanda, e capì il motivo di quella caparbietà dell’animale. Dietro di lei, quasi nascosti dal suo corpo, c’erano alcuni batuffoli di pelo, poco più grandi di una pigna. I piccoli dell’istrice.

Allora Galvano, preso il suo arco, incoccò la più robusta delle sue frecce e mentre il cinghiale gli passava davanti a corsa sfrenata per compiere una terza carica, lasciò partire la freccia che lo colpì nel fianco. Con un grugnito che parve un ruggito, il cinghiale ferito si volse a lui, lo caricò spezzando cespugli e frasche, aprì le fauci mostrando le zanne, pronto a immergerle nel ventre del cavallo, ma proprio nella gola Galvano lo colpì con una seconda freccia.

I tre cavalieri del Graal
L. Mancinelli
,Einaudi, Torino 1996, 38-39

..

19 aprile 2008

Storie, fantasie o realtà ?

Storie, fantasie o realtà ?

Non siamo ombre del passato, ma perfetti strumenti
di un disegno superiore.

Le bianche ed esili colonne sorreggevano la
copertura del trono candidi marmi venati d'azzurro gli
facevano contorno, nella luminosa sala che vide la
meraviglia dello scorrere di un tempo dove i
Fratelli della Luce percorrevano le vie del pianeta,
componendo con l'uomo le epiche pagine della sua
origine celeste, la forza di una volontà d'Amore più
forte di gerarchiche regole composero eventi di
unione profonda ed alcuni dei fratelli rimasero
nell'intento di sollevare l'uomo dalla schiavitù della
sua ignoranza.
Qualcuno si arrogò il diritto di intervenire, i sacerdoti
delle tenebre portarono la guerra e la morte nella
sala del trono, gelosi della loro conoscenza abusarono
dei cristalli seminando la distruzione e la morte.
Le genti della luce seguirono i loro sacerdoti nelle
migrazioni alla ricerca di nuove terre di pace, ma parte
dell'insegnamento fu perduto e i fratelli rimasti,
puniti,
nel rimanere vincolati all'evoluzione di questo
pianeta, fino al totale riscatto dei suoi figli.
Nello scorrere delle epoche i conflitti si rinnovano e
la memoria spesso sfugge nella vana ricerca di di
motivazioni adeguate al suo tempo permettendo
all'inganno di perpetrarsi attraverso i secoli.
Sempre l'amore supera il tempo e le tenebre,
i fratelli non rinnegano le scelte fatte, ancora,
un'amore profondo li lega all'uomo e il desiderio
di sollevarlo dalle sue miserie permane, ancor oggi.
vincolati in un corpo lavorano in silenzio al servizio
dell'umanità.
Nelle Gerarchie Celesti ognuno adempie al suo
compito felice di essere dove è, senza mai perdere
quella spinta innata che gli è propria e che lo porta
a crescere costantemente verso i più alti cieli dei
mondi superiori.
Parimenti l'uomo può e deve ambire a questo, è
nell'origine della sua natura, l'Energia che lo anima
è incapace di resistere al richiamo, forze contrarie
possono distrarlo, vincolarlo alla terra, ma le
componenti nella sua energia permangono e
sapranno realizzarsi per riportarlo sul sentiero dei
Figli della Luce, l'Infinito gli sarà compagno,
silenziose stelle illumineranno il cammino e l'Amore

tornerà a prevalere nel suo vibrare, così come solo
la forza di un Amore Infinito ha creato tutto questo e
per Amore lo sorregge nella sua evoluzione.

ac

. . .

17 aprile 2008

è finito il tempo delle scuole esclusive


il tempo delle scuole esclusive è finito

chi sapeva ha sempre giocato sulla cultura del mistero
per conservarsi il potere, la classe sacerdotale non
ha mai ceduto alla rinuncia di essere gli unici
intermediari con il Divino e che senza il loro intervento
nessuno avrebbe potuto fare qualcosa, sono secoli e
secoli che questo va avanti, ma ancora oggi è molto
difficile scardinare questi schemi e pochi coraggiosi si
avventurano sul sentiero della ricerca e
dell'auto realizzazione, ancora resistono i baluardi
di una cultura che prevede che non si possa parlare
ad un Padre col proprio cuore, è possibile pensare
che un Padre Creatore non comprenda le parole
dei propri figli quando nascono dal cuore ?
La Sua scintilla di Luce è nel cuore di ogni essere
umano e non c'è intermediario che possa metterci in
contatto con noi stessi, possiamo farlo solo noi.
Possiamo trovare tecniche o percorsi che ci aiutano
quelli che meglio comprendiamo, ma siamo sempre
noi che dobbiamo compiere quei passi che ci mettono
in contatto con la nostra Divinità interiore.
La mente è troppo affezionata ai suoi pesanti bagagli,
difficilmente accetta di perderli spontaneamente, tempo
fa scrissi che un viaggiatore attento perde i suoi bagagli,
mentre uno distratto a volte li perde ma prontamente
torna indietro per ricuperarli.
In effetti è già tutto dentro di noi, si tratta solo di sollevare
o strappare tutti quei veli che abbiamo posto sul nostro
cuore, certo, volevamo difenderlo, ma alla fine non lo
vediamo nemmeno più, e quale Luce può trasmetterci
cosi sepolto dai bagagli della mente ?

ac

...

15 aprile 2008

La ricerca


Quando ci si incammina su di un percorso di
ricerca spirituale non possiamo mai sapere
dove ci condurrà veramente questo sentiero.
Il difficile, per la mente, è mantenere un'apertura
totale che non dia mai niente per scontato
o peggio per acquisito, perché se cadiamo nelle
trappole dell'ego materiale, parimente esiste un
ego spirituale che spesso si rivela ben peggiore.
E' il rischio di una mente che tenta di riappropriarsi
di uno spazio dalla quale in pratica è stata esclusa
trasformando aspetti dello spirito in un campo di
speculazione materiale che torna a permettergli
di spadroneggiare sul sentire del cuore.
La fede non è un dono ma una conquista, che
si consolida lungo il cammino della ricerca stessa,
non esiste un reale punto di arrivo ma solo scalini
di un'ascesa infinita, come le ottave musicali,
il fatto che noi non possiamo sentirle con i sensi
fisici non significa che non possano estendersi
senza limiti all'infinito, le note sono vibrazioni,
l'universo è vibrazione, noi siamo vibrazione,
non c'è separazione o differenza, c'è solo il limite
che noi poniamo con le nostre paure inconsce
e non ad un cammino che tutti hanno l'opportunità
e la capacità di percorrere.

ac

...

13 aprile 2008

un messaggio di pace



UN MESSAGGIO DI PACE DAL
DALAI LAMA


"Per quanto grande sia la vostra
venerazione per i Maestri Tibetani
e il vostro amore per il popolo Tibetano
non dite nulla di male sui Cinesi.
Le fiamme dell'odio solo si possono
estinguere con l'amore e se il fuoco
dell'odio non si estingue è perché
l'Amore non è sufficientemente forte"

da: stazioneceleste

<§>

Non ho scelto a caso l' immagine iniziale
e non è mia intenzione sminuire la figura
del Dalai Lama ma ciò che io vedo è una
Grande Anima che non si vergogna di essere
tanto piccolo da inchinarsi di fronte a chiunque
perché considera che tutti meritano il suo gesto
per il il solo fatto che sono "esseri umani"

ac

12 aprile 2008

Il concetto stupido dell'autodistruzione


Credo che nessuno possa pensare seriamente che

un essere umano dotato di un minimo di buon senso
possa agire deliberatamente per la propria distruzione,
eppure, i fatti degli ultimi tempi sembrano andare tutti
in questa direzione, non servono profezie, la realtà
ha già un aspetto sufficientemente esaustivo.
E non vorrei nemmeno scomodare un'interpretazione
esoterica - filosofica, ma cercare domande semplici
che possano dare risposte semplici, immediate,
verificabili, alla portata di tutti, nessuno escluso.

Quale meccanismo si è insinuato in questo processo ?

Chi ha interesse, a chi rende che questo avvenga ?

Quanto veramente "io" posso chiamarmi fuori ?

Forse avrei anche le risposte , ma sinceramente
preferisco lasciare aperte queste domande, non sono
le mie risposte quelle che contano, sono quelle che
ognuno può dare a se stesso con onestà e sincerità,
senza giudizio e senza giustificazione alcuna.
Senza mentirsi o prendersi in giro, ma ponendosi davanti
a quello specchio che da sempre ci aspetta per riflettere
quello che non abbiamo mai voluto vedere e che ora
una realtà impietosa ci restituisce senza tanti complimenti.
Questa famiglia chiamata umanità deve comprendere che
è ora
di interrompere questa corsa al massacro, nessuno
potrà
trarne un vantaggio pratico, resterà solo dolore.
Un dolore immenso che segnerà i corpi e le anime che
senza volerlo han partecipato, rimanendo immobili
nell'indifferenza di se e della propria realtà di esseri
superiori.

Nessun uomo è inferiore ad un altro, nessun uomo è
separato dagli altri, nel distruggere gli altri,
distruggiamo solo noi stessi .

acquachiara

. . .

11 aprile 2008

psicofarmaci all'asilo

-------Messaggio originale-------

Da: Giù le Mani
Data: 10/04/2008 14.37.06
A: info@...
Oggetto: Nardò, Lecce - psicofarmaci all'asilo

Cari amici,
vi inviamo dichiarazioni e notizie sugli ultimi sviluppi del
caso dei
bambini dell'asilo di Nardò (prov. di Lecce) a cui
sono stati somministrati
psicofarmaci dagli insegnanti.
In questo comunicato troverete dichiarazioni

inedite delle associazioni di genitori, dei sindacati, e di
medici ed
esperti.
Grazie per l'abituale sensibilità nella
veicolazione del messaggio.


08 aprile 2008

I bambini indaco

I bambini indaco sono una razza di esseri con una Mente più sviluppata che sa con esattezza cosa è venuto a fare qui e che vuole portare a termine il suo progetto con consapevolezza. Non hanno sensi di colpa per cui, come possono essere gentili e affettuosi, allo stesso tempo, se non viene dato loro lo spazio di cui hanno bisogno, possono diventare aggressivi e irascibili e non sentirsi in colpa per questo. Ecco perché ci sono così tanti problemi nelle scuole e così tanti insegnanti di supporto in ogni classe.

Bambini indaco a volte bambini considerati "con problemi" sono semplicemente degli Indaco che hanno bisogno di un'attenzione diversa ma purtroppo la scuola non è in grado di gestire questi esseri perché non è capace di dare risposte intelligenti a domande importanti.

La scuola di oggi insegna dei dogmi e un bambino Indaco, che normalmente ha un quoziente intellettivo superiore a 130, si annoia mortalmente ad ascoltare i vecchi programmi scolastici con domande senza risposte. E' difficile raccontar loro delle bugie e aspettarsi che ci credano perché loro sono più avanti di noi e si aspettano che noi comprendiamo.

A volte ci trattano come mentecatti perché non vediamo e non percepiamo la vita delle dimensioni sottili, a volte si ricordano dov'erano prima di incarnarsi e si aspettano che anche noi lo ricordiamo, ecco perché a volte sono così insofferenti. E' come chiudere in una gabbia un animale abituato a correre libero nella prateria.

Essi hanno 4 codoni nel DNA più di noi per cui il loro cervello è più sviluppato. Cosa significa ? Nessuno lo sa perché nessuno sa cosa sta succedendo sulla terra. Sappiamo solo che loro s'incarnano e vengono a portare pace nelle famiglie, fra i genitori e non è vero che s'incarnano in famiglie evolute spiritualmente o persone che seguono un percorso New Age. Tutto questo non ha niente a che vedere con la New Age.

Alcuni di loro hanno poteri psichici, telepatici, di chiaroveggenza e chiaraudienza molto sviluppati, si ricordano le loro vite precedenti e si ricordano cosa vengono a fare questa volta, altri sono dei guaritori ed è sufficiente un tocco delle loro mani per guarire e curare le malattie più difficili.

In generale sono portatori di pace, di fratellanza e di amore e vogliono aiutarci a modificare le nostre vibrazioni affinché lo sforzo che siamo chiamati a fare per entrare in un'altra dimensione della coscienza, sia il più soffice possibile e senza traumi. Sono i bambini di oggi e gli adulti di domani, saranno quelli che occuperanno posti di lavoro di responsabilità nella nostra società, sono quelli che saranno i nostri futuri politici, scienziati e medici.

Bambini indaco, portatori di pace Alle loro domande bisogna rispondere con sincerità di cuore perché ciò che vogliono sono sentimenti veri anche se a volte possono non essere piacevoli. Loro si accorgono subito se ciò che dici viene dal cuore oppure dalla mente.
Loro ci insegnano ad usare un'altra parte di noi stessi, quella più vera, ci insegnano ad essere noi stessi in tutte le cose e portare alla luce la nostra vera natura perché solo così possiamo trovare quell'energia che ci aiuterà a trasformarci da esseri umani ad esseri umani divini.

Io ho visto bambini indaco nascere in famiglie estremamente in difficoltà sia dal punto di vista materiale che psico/emozionale, eppure loro arrivano a volte portandosi dietro dei destini difficili e pieni di sfide, ma con il coraggio di accettare tutto per uno scopo più alto. Sono Esseri coraggiosi che fanno progetti coraggiosi.




..

Pensieri


Una vita è un'opera di teatro
che non ha prove iniziali.
Canta, ridi, balla, ama e vivi
intensamente ogni momento
della tua vita,
prima che cali il sipario e
l'opera finisca senza applausi

Charlie Chaplin


<§>

. . .

05 aprile 2008

Non sono un filosofo


Non sono un filosofo,

non sto creando un sistema;
sono un anarchico, tanto anarchico
quanto lo è la vita stessa.
Non credo nei sistemi.
Sono un flusso anarchico,
non sistematico;
non sono nemmeno una persona,
ma piuttosto un processo.
Non so cosa ti ho detto ieri,
e la persona che l'ha detto
non è qui per rispondere: è sparita.
Io sono qui e rispondo solo per questo momento.
Quindi non aspettare domani
perché io non ci sarò.

Chi potrà creare una coerenza,
chi sarà in grado di trovare un filo logico,
non contraddittorio?
Non c'è nessuno.
E vorrei che anche voi foste così.

OSHO

...

03 aprile 2008

5 aprile del 1291


Giovedì 5 aprile del 1291

sulla pianura antistante la città di S. Giovanni d'ACRI
si radunò un esercito di 220.000 uomini, sessantamila
Cavalieri e centosessantamila fanti al comando del
Sultano al-Ashraf Khalil.

All'interno della città un migliaio di Templari (forse 2500)
e circa diecimila soldati di varia estrazione, abbandonati
e traditi dalle Corone europee e dalla chiesa, troppo
impegnate in beghe di potere interno per intervenire.
si apprestavano all'ultima strenua e inutile difesa.

Il giorno dopo iniziava l'attacco alle fortificazioni e durante
l'assedio di Acri il Gran Maestro, Guglielmo di Beaujeu,
moriva nel corso di una rischiosa sortita contro le
preponderanti
forze nemiche nel tentativo di distruggere
le catapulte
avversarie che aprivano varchi sempre più
ampi nelle mura.

La lotta è durissima. Furiosi combattimenti sono segnalati
in
ogni zona, i quartieri cadono uno dopo l'altro nelle mani
del nemico,
i Templari rispondono con coraggio e
abnegazione, anche se
il Gran Maestro è caduto sul campo.

venerdi 18 Maggio 1291 cade il quartiere della
Rocca dei Templari
gli ultimi superstiti si asserragliarono
nella torre Templare che
cederà il 28 Maggio 1291
con la fine degli ultimi coraggiosi e di

2000 soldati del Sultano.

il sultano diventa padrone di San Giovanni d'Acri.

Tutti i dignitari dell'Ordine periscono tra le mura della città,
"versando il proprio sangue nel nome di Cristo e ......
in difesa della fede Cristiana"

Ho messo dei puntini prima della fede Cristiana perchè
se è vero che morirono nel Nome di Cristo, va interpretato
il concetto di fede cristiana che non si identifica ne con
la chiesa ne con la religione che ne deriva, ma era frutto
di un "Giuramento Permanente" e indissolubile fatto in
nome del Maestro Gesù Cristo e del suo vero insegnamento

Anche se a volte ci furono contrasti tra il comando Crociato
e
gli ordini Militari, la loro reputazione di Combattenti non
vacillò mai,
in varie occasioni i Templari furono decisivi per
la sorte di una
battaglia e sempre comunque si schierarono
in prima fila di
fronte all'esercito nemico.

Il loro sacrificio in termini di vite umane fu enorme.
Ma sapevano che li attendeva un destino tragico
contro il quale non seppero o non vollero reagire...

La chiesa ancora si macchiò di tradimento nei loro confronti
il Papa , allora ad Avignone, permise il crimine e non si oppose
al re di Francia che oberato dai debiti nei confronti dell'Ordine
decise di appropriarsi dei loro beni sterminandoli.

< § >


01 aprile 2008

Intento


l'intento comune
liberamente scelto
crea la corrente
ciò che era singolo
allora diviene gruppo
restituendo la forza
e il sostentamento
al singolo


ac
. . .